Ringrazio la Commissione Parlamentare Antimafia che, con la relazione finale e grazie all’impegno dei suoi componenti (uomini e donne dotati di grande disciplina, tenacia ed onore) ha messo per il momento un punto alla vicenda dell’omicidio di Angelo. Ci stiamo concentrando su tutti i reati commessi attorno alla morte di Angelo, tra cui il depistaggio sanzionato all’articolo 375 c.p, il reato di favoreggiamento art. 378 e quello di falsa testimonianza. Noi non accettiamo che questi reati vengano prescritti quando viene ucciso un uomo dello Stato. Chiediamo a tutte le forze politiche, a partire dal M5S, di realizzare una legge per impedire che questi reati vengono prescritti quando muore un uomo dello Stato, che la scena del crimine venga conservata con fermo immagine. Quando è venuto a Pollica, il comitato non è stato ricevuto da nessun sindaco. Unici presenti il Sindaco di Roscigno Pino Palmieri e la Consigliera comunale di Agropoli Gisella Botticchio. Su 87 sindaci dell’area Cilento, nessuno era presente. Non si può accettare questo. Non si può tollerare che una Procura di Vallo della Lucania accetti le denunce contro di me e non si sa nulla invece delle mie querele sul malaffare”. Ad affermarlo è Dario Vassallo fratello del Sindaco Pescatore, dalla Sala Stampa della Camera dei Deputati di Roma. Dario Vassallo ha poi sottolineato: “Sono indagati tre carabinieri. Questo non pregiudica la nobile Arma dei Carabinieri. Nessuno può dire o contrastare il lavoro fatto dalle forze armate. Lo Stato esiste. Ci sono stati depistaggi e favoreggiamenti, ma non ci si può fermare di fronte alla possibilità di prescrizione. Non può esistere prescrizione per i delitti di uomini dello Stato vittime di mafia”, prosegue il Presidente della Fondazione Vassallo.
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