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Vigneti a rischio anche in Campania: l’infezione da Plasmopara viticola

L’infezione da Plasmopara viticola, che causa la peronospora della vite, può avere effetti devastanti sulla produzione vitivinicola, come evidenziato dalla situazione in Campania. La stima del danno economico per i comuni di Aquara e Castel San Lorenzo, nella provincia di Salerno, ammonta a 3.462.415,75 euro (per l’intera regione ammonta a 72.769.575,18 euro), sottolinea l’impatto significativo che questa malattia può avere su scala locale e nazionale.

La Peronospora della vite, nota anche come mildew downy della vite, è una malattia causata dal fungo Plasmopara viticola. Questa patologia rappresenta una delle maggiori minacce per la coltivazione dell’uva e può avere un impatto significativo sulla produzione di vino, riducendo sia la quantità che la qualità del raccolto. Il fungo prospera in ambienti umidi e può diffondersi rapidamente attraverso le piante, soprattutto durante periodi di pioggia frequente o condensa. Le foglie, i germogli e i grappoli di uva infetti possono presentare macchie oleose o polverose, diventare ingiallite, marcescenti o cadere prematuramente. Una gestione efficace della peronospora della vite richiede una combinazione di pratiche agricole, come l’uso di varietà resistenti, la regolazione della densità delle piante per migliorare la circolazione dell’aria, e l’adozione di strategie di irrigazione che riducano l’umidità sulle piante. Inoltre, possono essere impiegati trattamenti fungicidi, sia preventivi che curativi, per controllare la diffusione della malattia.

plasmopora viticola
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Per combattere la peronospora della vite, si utilizzano diversi metodi, sia preventivi che curativi, che mirano a limitare la diffusione del fungo Plasmopara viticola e a proteggere le piante. Ecco alcune strategie efficaci:

  1. Resistenza varietale: Scegliere varietà di vite resistenti o tolleranti alla peronospora può ridurre notevolmente la necessità di interventi chimici.
  2. Pratiche colturali: Adottare pratiche agronomiche che riducano l’umidità relativa intorno alle piante può essere molto utile. Questo include:
    • Potatura e diradamento: Migliorare la circolazione dell’aria attorno alle viti riducendo la densità del fogliame.
    • Gestione dell’irrigazione: Evitare l’irrigazione aerea e preferire sistemi di irrigazione a goccia per mantenere le foglie asciutte.
    • Pacciamatura: Utilizzare la pacciamatura per ridurre l’umidità del suolo.
  3. Rotazione delle colture: Dove possibile, alternare le colture in modo da ridurre la presenza di patogeni nel suolo.
  4. Prodotti fungicidi: L’applicazione di fungicidi specifici è una misura comune per il controllo della peronospora. Si distinguono in:
    • Fungicidi di contatto: Creano una barriera protettiva sulla superficie della pianta.
    • Fungicidi sistemici: Vengono assorbiti dalla pianta e offrono protezione interna, agendo contro il fungo anche dopo l’infezione.
    • Fungicidi biologici: Alternative più sostenibili che includono agenti di controllo biologico o composti naturali con proprietà fungicide.
  5. Monitoraggio e allerta precoce: L’osservazione regolare delle piante per rilevare i primi segni di infezione permette di intervenire tempestivamente, limitando la diffusione della malattia.
  6. Programmi di trattamento calendarizzati: Basare i trattamenti fungicidi su modelli meteorologici e previsioni di rischio di infezione può ottimizzare la loro efficacia e ridurre l’uso di prodotti chimici.
  7. Pulizia e igiene del vigneto: Rimuovere e distruggere i residui di coltura infetti può ridurre le fonti di inoculo del fungo nel vigneto.
  8. Certificazione e normative fitosanitarie: Acquistare materiale vegetale certificato e seguire le normative fitosanitarie può prevenire l’introduzione e la diffusione della malattia.

L’adozione di un approccio integrato che combina diverse di queste strategie può offrire la migliore protezione contro la peronospora della vite, riducendo la dipendenza dai fungicidi e promuovendo una gestione sostenibile della vigna.

redazione

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