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Un condominio puo’ installare le telecamere per controllare chi non fa l’indifferenziata

La raccolta differenziata è ormai presente in moltissime parti d’Italia. Rispettare le regole è molto importante, principalmente per la salvaguardia della salute e del benessere del Pianeta, ma anche per evitare di imbattersi in sanzioni.

Quando, però, non si vive in un edificio singolo, ma in un condominio, è fondamentale accettarsi che tutte le famiglie dello stabile rispettino le norme in merito di differenziata.

Quindi, è lecito chiedersi se, a livello legale, sia concessa l’installazione di telecamere di sicurezza che consentano di accertarsi che tutti rispettino tali regole.

In questo articolo, vedremo cosa dice la legge in merito, così da capire come comportarsi.


Installare telecamere per il controllo del conferimento dei rifiuti: è possibile?

È possibile installare un impianto di videosorveglianza con l’obiettivo di controllo, anche del conferimento dei rifiuti in ambito condominiale.

Questo è quanto previsto dalle Linee Guida 3/2019 dell’European Data Protection Board. Naturalmente, devono essere rispettati precisi parametri.


Cosa prevede il regolamento in cui vengano effettuate infrazioni del regolamento in condominio

Secondo quanto disposto dall’articolo 70 del Codice Civile, quando viene infranta una disposizione del regolamento condominiale è possibile stabilire, come sanzione, il pagamento di una somma di denaro che può arrivare ai 200 euro. Nel caso di recidività, tale cifra può salire fino agli 800 euro.

Il denaro derivante dal pagamento della sanzione confluisce all’interno del fondo gestito dall’amministratore per le spese ordinarie.

La decisione di punire con una sanzione chi commette un illecito è a carico dell’assemblea condominiale, con un voto di maggioranza, così come previsto dall’articolo 1136 del Codice.


Installazione delle telecamere: la valutazione sugli interessi legittimi

Per installare delle telecamere di sorveglianza, atte al controllo del conferimento dei rifiuti, va effettuata una valutazione sugli interessi legittimi.

In questo caso, si deve pensare di progettare un sistema che sia meno invasivo rispetto agli impianti di videosorveglianza standard. Questo a tutela della libertà, della privacy e dei diritti delle persone che abitano lo stabile.

Il motivo della decisione di inserire tale sistema deve riguardare, dunque, precisamente il condominio in cui si verifica l’illecito e in quel preciso periodo di tempo.

Inoltre, le telecamere devono essere puntate esclusivamente sull’area in cui avviene la raccolta dei rifiuti, evitando che vengano riprese altre persone che attraversano la zona circostante per motivi personali.


L’installazione dell’impianto va approvato dall’assemblea condominiale

Decidere di installare delle telecamere di sorveglianza in un condominio prevede che l’approvazione avvenga con il voto della maggioranza dei condomini.

Raggiunto tale obiettivo, si può procedere con il montaggio dell’impianto, nel pieno rispetto del regolamento previsto dal Garante della Privacy.

Infatti, va apposto, in prossimità della zona interessata, e in un posto visibile, un cartello che indica la presenza di telecamere.

I filmati acquisiti devono essere archiviati da un responsabile che abbia competenze e conoscenze tecniche, come previsto dall’articolo 28 del Gdpr (General Data Protection Regulation). Potranno essere visionati esclusivamente in caso sia necessario sanzionare un comportamento non lecito.

Infine, le registrazioni possono essere conservate per un tempo limite, che non può superare i 7 giorni lavorativi o, nel caso sia presente nel condominio un portiere, per non più di 24 o 48 ore.

redazione

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