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Tradizioni cilentane in breve

di Guido Santangelo – Passeggiando incontro un’anziano signore e vediamo la vetrina di un negozio, che vende salumi,allora il signore inizia a parlare di come una volta le famiglie cilentane, piccole aziende, producevano i salumi.
Ogni famiglia cresceva 1 o 2 maiali, secondo le proprie possibilità e necessità, così altri animali che venivano allevati utilizzando prodotti di scarto oppure di produzione propria.
Una volta aggiunge, neanche l’acqua che si utilizzava per lavare i piatti veniva buttata, così tutti gli avanzi della famiglia, questo è la testimonianza di come rispettavano l’ambiente e il territorio, che grande cultura hanno queste persone. Oggi dice, parlano e vogliono primeggiare persone che non sanno distinguere una quercia da una castagna, mentre chi ha lavorato e conosce bene il territorio e la natura non viene coinvolto.
Ma torniamo a parlare e raccontare dei maiali che erano un’importante fonte di guadagno e necessari per la produzione di salumi per tutta la famiglia.

Ogni anno nel periodo di Natale si macellavano in mezzo alla via, e allora gli domando e i permessi? E lui, se una volta ragionavano con la testa di oggi c’era la fame, pensate mi dice come erano intelligenti rispettavano l’ambiente e il territorio, producevano reddito e mangiavano bene.
Quando si macellavano i maiali era una festa, le famiglie si organizzavano e già all’alba si preparava l’acqua da utilizzare per pulire il maiale, utilizzando dei sacchi che venivano posti sul maiale ucciso.
Veniva così pulito poi appeso e aperto così da togliere le interiora, si sezionava in due parti e si portava a casa, la testa del maiale veniva messa in vista con un’arancia in bocca, tradizioni. Alla fine si producevano salumi non solo nostrani ma salubri, nati dalla sapiente trasformazione di persone lavoratici e custodi della vera dieta mediterranea. È impressionante come queste persone siano capaci di dare lezioni di civiltà ed economia, penso all’entroterra del Cilento come senza questo sapere ,fosse riuscito a far crescere generazioni di persone. La cultura contadina cilentana sarebbe da insegnare a scuola e non solo, perché è una fonte d’insegnamento e di conoscenza importante per tutti.

guido santangelo

Guido Santangelo è nato in un piccolo paese del Cilento, Stio Cilento, il 15 febbraio 1962 che gli ha regalato un’infanzia spensierata e serena. Dopo il diploma conseguito al Liceo Scientifico di Gioi Cilento, si è iscritto alla Facoltà di Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Bologna, dove si è laureato nel febbraio del 1989. Attualmente svolge l’attività di Medico di famiglia e si dedica a scrivere e coltivare la passione per la poesia.

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