Crediamo che sia stato un tripudio ed un onore, per tutti i salernitani e non solo, vedere la propria bellissima e “fortunata” città, fungere da palcoscenico a “cielo aperto” per lo sceneggiato “Vincenzo Malinconico Avvocato d’insuccesso” per un mese, in prima serata, su RaiUno. L’avvocato, interpretato magistralmente dall’ottimo Massimiliano Gallo, da una grande artista come Lina Sastri, insieme ad un cast d’eccezione tra cui Michele Placido, tanto “d’insuccesso” non ci e’ sembrato: per gli ascolti, per la storia (che alla fine lo vede conteso addirittura da tre donne) ed anche per le capacità “investigative” che poco hanno a che fare con un mediocre azzeccagarbugli. Naturalmente la cornice di Salerno (in un caso si e’ intravista anche l’oasi Diga Alento) ha fatto da padrona in tutti e quattro gli episodi e tanti, come abbiamo già scritto in un prercedente articolo, si sono divertiti a riconoscere luoghi, balconi, portoni e palazzi della cittadina.
Sull’onda emotiva del film per la televisione, ci siamo messi alla ricerca delle location salernitane utilizzate come set e, molto sinteticamente, magari anche con qualche erroraccio, abbiamo e stiamo ancora “riprendendo”, con la telecamerina in nostro possesso, tutti gli scorci che si intravedono nelle scene, narrandoli come farebbe wikipedia (ne’ piu’ ne’ meno).
SE VOLETE DARE UN’OCCHIATA, PARTIAMO DA PIAZZA DELLA CONCORDIA… (PRIMA PARTE)
Il toponimo ha suscitato molta discussione in passato (qualcuno ha hanche detto che potesse essere l’antica Marcina a Vietri n.d.r.), ma l’ipotesi più probabile è che si riconduca a una base prelatina *sal(-a) dal significato approssimativo di ‘canale’ e una formante -ern- che ricorre in altri nomi di luogo che si assegnano al sostrato. Tra le ipotesi storiche, prive di valenza scientifica, si ricorda quella di Erchemperto, storico longobardo, che nella sua Historia Langobardorum Beneventanorum scrisse «è chiamata Salerno dal mare, che le è vicino e che è detto anche ‘sale’, e dal fiume Lirino: due nomi in uno»; l’abate Domenico Romanelli nell’Antica topografia istorica del regno di Napoli cita altre ipotesi, ovvero da Salem pronipote di Noè, dai due fiumi Sale (l’attuale Canalone) ed Erno (o Irno) che attraversano la città, dal sostantivo salum cioè il mare che la cinge a sud; Strabone la descrisse «paullo supra mare situm». (fonte: wikipedia)