Non si contano piu’ le vittime, che al momento rasentano la settantina, del peschereccio proveniente dalla Turchiae che si e’ schiantatato a Steccato di Cutro in provincia di Crotone. Si continuano a recuperare cadaveri che, spesso, galleggiano in mare. Tra essi molti bambini il cui destino e’ segnato dall’inizio alla fine: non c’e’ speranza.
La presidente del Consiglio Meloni “affonda” contra un Europa sorda durante il programma di Bruno Vespa Porta a Porta: “L’unico modo per affrontare seriamente con umanità questa materia è fermare le partenze e su questo serve un’Europa che oltre a dichiarare la sua disponibilità, agisca e in fretta. E questa è la ragione per la quale oggi stesso ho inviato una lettera al Consiglio europeo e alla Commissione Ue per chiedere che venga immediatamente reso concreto quello che abbiamo discusso all’ultimo Consiglio europeo”, e poi continua “Credo che quello che è accaduto dimostri quello che diciamo da sempre perché tra le tante falsità che ho sentito in queste ore c’è quella secondo la quale queste persone sarebbero naufragate a causa dei provvedimenti del governo sulle Ong solo che quella tratta non è coperta dalle organizzazioni non governative e questo dimostra, banalmente, che il punto è che più gente parte più gente rischia di morire”.
Il dibattito continua ma il naufragio resta e mi chiedo com’e’ possibile che una imbarcazione con duecento e passa uomini, bambini e donne possa arrivare “indisturbato” sulle coste calabresi, tra le onde, dopo giorni di viaggio, senza che nessuno se ne accorgesse, a posteriori indagherà qualche procura, qualche militare ripenserà alla difesa delle nostre coste e qualche politico dovra’ ri-leggersi cio’ che e’ giusto e che non e’ giusto, dal codice civile, dal codice penale e forse anche quello militare.