“Chi navighi il Golfo, da Posidonia vede l’isola di Leucosia, a breve distanza dalla terraferma, il cui nome prende da una delle sirene qui caduta”.
Così lo storico greco Strabone descrive le bellezze e i luoghi seducenti di questo tratto di costa tirrenica. Siamo nel Cilento, una meta ricercata da numerosi turisti ogni anno, grazie alla particolare bellezza dei luoghi, che conservano una biodiversità ancora intatta come nel Parco nazionale di Diano e degli Alburni di cui fa parte o dell’Area Marina Protetta.
Qui potrai scoprire i sapori di una volta dei cibi e dei vini locali e apprezzerai l’ospitalità che sa offrirti questa terra attraversata dai miti dell’antichità di cui conserva le tracce, come ad esempio nel fiume Lambro, che venne indicato da Virgilio come uno dei cinque fiumi degli inferi citati nell’Eneide, l’antico Lete, dove si narra di Palinuro, nocchiero di Enea, che darà il nome alla città nel cui mare il fiume sfocia.
A raccontarci di Leucosia è stato Omero con il mito delle sirene, le abili e avvenenti ingannatrici che attiravano i naviganti per farli cadere nella trappola mortale facendoli naufragare. Con Ulisse, però, grazie all’espediente di farsi legare all’albero della propria imbarcazione, fallirono nel loro compito e per lo sconforto si gettarono in mare da una rupe dando alla luce a tre luoghi straordinari come Partenope, l’antica Neapolis e Terina in Calabria, città dell’allora Magna Grecia.
Secondo il poeta ed erudito greco Licofrone, una di loro “Leucosia sarà scagliata sul promontorio Enipeo e per molto tempo il suo nome resterà allo scoglio” e difatti il suo corpo senza vita prenderà la forma dell’isola di Licosa.
La punta si affaccia su uno dei mari più belli d’Italia come votato da Lega Ambiente e che conquista la Bandiera Blu ormai da diversi anni. A difendere e preservare l’erosione di questa costa incantevole è la Poseidonia Oceanica, una pianta marina che prende nome dal dio marino Poseidone. Tanti i motivi per visitare questi luoghi ancora incontaminati del Cilento, che si possono raggiungere dal mare dove, affiancandoti ai numerosi yacht ormeggiati in zona, potrai immergerti per fare snorkeling. Un’altra possibilità, per chi ama fare trekking, è data dal sentiero che porta da San Marco di Castellabate fino alla Punta. Resterai ammaliato dal panorama che si può ammirare con la vista della costa amalfitana e l’isola di Capri in lontananza.
Tutti elementi che rendono unici questi luoghi, e volendo citare un poeta italiano moderno, c’è la certezza di quanto possa essere dolce il naufragare in questo mare.
Sta dunque a te, turista di queste terre, scoprire se abbiano un’attrattiva così forte per i miti di cui si avverte l’eco o per ciò che ha saputo offrirti durante l’intera permanenza.
Di certo, quando partirai, non potrai fare a meno di pensare alla frase del comico Alessandro Siani declamata in “Benvenuti al Sud”, film girato nell’incantevole borgo di Castellabate e meta di pellegrinaggio anche per questo motivo.
“Quando vieni al Sud” spiega il postino Mattia al suo direttore, “piangi due volte: quando arrivi e quando te ne vai.”