Gli abitanti di Paestum e i numerosi turisti che affollano il sito archeologico in ogni periodo dell’anno non hanno potuto che alzare gli occhi al cielo con stupore e meraviglia quando hanno visto passare, nei giorni scorsi, uno stormo di ben 81 gru. Non solo si tratta di uccelli rari da avvistare anche per gli amanti dell’ornitologia, ma questi hanno anche realizzato delle inconsapevoli coreografie, sistemandosi a V durante il volo e dando la possibilità a coloro che erano a terra di contarle con precisione.
In realtà di tratta di un prodigio della natura che si verifica spesso, in quanto ponendosi in questa posizione ogni uccello riesce a sfruttare meglio l’energia prodotta da quello affianco, volando con un minore dispendio di energia.
La migrazione della gru in Italia: quando avviene e perché si tratta di un evento da immortalare
Le gru, appartenenti alla macrofamiglia delle Gruidae, hanno smesso ufficialmente di nidificare in Italia attorno al XX secolo, ma sono osservabili in alcuni periodi dell’anno come da settembre a novembre e da febbraio ad aprile, mentre si dirigono verso paesi più caldi in cerca di miti temperature.
Più sporadicamente è possibile avvistare le gru a maggio, sempre mentre mettono in scena la loro suggestiva coreografia in volo.
240 centimetri di apertura alare per le splendide gru
La gru è un animale solitamente associato a paesaggi paludosi e lacustri, che si caratterizza per una stazza imponente, con un’altezza che può arrivare a circa 120 centimetri.
Inoltre l’apertura alare si attesta in un range di 180-240 centimetri, visibile mentre lo stormo è in volo con un effetto davvero imponente. Il colore del piumaggio è prevalentemente grigio, con delle zone di colore bianco sul collo e una macchia rossa sulla testa. Attualmente la maggior parte delle gru colloca il proprio nido in Europa settentrionale, nella zona scandinava e nei paesi dell’ex Unione Sovietica. Inoltre, si tratta di una specie visibile in Asia e in Anatolia. Tuttavia, parliamo di un uccello migratore, che viene quindi avvistato periodicamente in tutta l’area mediterranea e arriva fino al nord Africa. In Italia, le regioni dove sono state avvistate nel tempo delle gru sono la Sicilia e la Toscana, per questo nei giorni scorsi ha molto colpito il volo di ben 81 esemplari sopra il cielo di Paestum, richiamando l’attenzione degli esperti e degli appassionati.
È dal 1920 che la specie non è più presente in maniera stabile in Italia, tuttavia compare ogni tanto con passaggi improvvisi, che regalano un saggio di quanto possa essere imprevedibile e meravigliosa la natura quando ha la possibilità di fare il suo stagionale corso.