Se tempo fa ci si consolava dicendosi “L’importante è la salute”, in questi ultimi anni di crisi economica, gli italiani non possono più fare affidamento su questo buon augurio. Infatti, sono tantissimi i cittadini che hanno iniziato, in famiglia, a fare dei tagli sulle spese mediche, sulle cure e sulle visite di prevenzione. I dati che ci fornisce l’Istat sono piuttosto allarmanti, soprattutto in un Paese come l’Italia che gode di un Servizio Sanitario pubblico. Evidentemente, quest’ultimo non è in grado di assicurare a tutti i cittadini un equo accesso alle cure.
Secondo quanto riportato dai dati più recenti, sono circa 6 milioni gli italiani che hanno deciso di risparmiare sul medico. Le motivazioni sono ricercabili in due fattori principali: le lunghe liste di attesa e problematiche economiche. Per un gran numero di persone, dunque, la sanità è diventata una spesa non più sostenibile. Ma vediamo insieme quali sono i dettagli di questa grave situazione, che coinvolge il popolo italiano.
In Italia l’accesso ai servizi sanitari è ostacolato da disuguaglianze sociali e territoriali
L’Istat ci fornisce dei dati molto interessanti, che mettono in risalto un aspetto fondamentale, che può far comprendere il perché milioni di italiani non possono permettersi di curarsi: cresce sempre di più la disparità nelle possibilità di accesso alle cure.
Come spesso accade anche in altri ambiti, a pagarne maggiormente le spese sono i cittadini residenti nel meridione. Infatti, le famiglie del nord spendono poco più di 1.300 euro, quelle del centro Italia poco meno di 1.500 euro, mentre la popolazione del sud appena 1.200 euro.
La decrescita di accesso alle cure non ha limiti di età o di stato sociale, ma riguarda tutti
Il calo di accesso alle cure degli italiani non ha età. Infatti, questa problematica riguarda ogni fascia di età, anche se il dato maggiore riguarda le persone anziane.
La situazione, poi, coinvolge diverse classi sociali, e non solo quelle meno abbienti. Infatti, anche i cittadini più facoltosi hanno iniziato a rinunciare ad alcune prestazioni sanitarie, in percentuali maggiori rispetto al passato.
Questi aspetti rendono chiaro come sia fondamentale intervenire con urgenza per risolvere tale problematica e garantire a tutti l’accesso alle cure.
Le liste di attesa sono una delle cause del calo di accesso alle cure da parte degli italiani
Alcuni esempi fanno intuire come la situazione di accesso a cure e visite mediche in Italia sia problematica. Infatti, per ottenere un appuntamento per una mammografia, una donna deve attendere mediamente 4 mesi. Questa attesa, al Sud, arriva a quasi 5 mesi.
Una colonscopia, invece, necessita di un’attesa di 3 mesi al nord, mentre al centro si deve aspettare per quasi 4 mesi. Questi sono soltanto alcuni esempi, ma le lunghe tempistiche riguardano ogni tipo di esame medico.
Considerando che l’alternativa, ovvero una visita specialistica, ha un costo medio di 150 euro, in molti preferiscono scegliere di non controllarsi.