San Modesto, il diacono originario della Sardegna morto a Capaccio sotto Diocleziano. San Modesto è molto venerato in Campania. A Benevento, in particolar modo. Sostiene una leggenda, infatti, che le reliquie del santo, morto martire a Capaccio, furono trasferite a Benevento. Qui, il corpo di San Modesto fu ritrovato sotto l’altare maggiore della Basilica di Montevergine insieme alle spoglie di altri santi, fra cui San Gennaro. Attualmente, il corpo di San Modesto è custodito in uno scrigno prezioso nella cripta di Montevergine, dove è venerato, e dove gli è dedicato un altare.
Ma vi sono anche altri luoghi di culto in Campania dove sono custodite le reliquie di San Modesto. Una di queste reliquie si trova nel Cilento, nel comune di Laureana Cilento. Esattamente nella frazione San Martino, che da Laureana Cilento dista poco meno di un chilometro e mezzo. In questo piccolo borgo, infatti, sorge la Chiesa di San Martino dedicata all’omonimo santo. Di impianto molto antico, la Chiesa, che risale alla fine del 1400, risulta già menzionata nel censimento del 1489. La Chiesa è stata numerose volte restaurata, arricchita e ampliata intorno al 1730 con la costruzione del coro e la decorazione ad affresco del soffitto ligneo. Nella Chiesa di Laureana Cilento sono custoditi una fonte battesimale col suo coperchio, risalenti al 19esimo secolo, un’acquasantiera da parete della seconda metà del 17esimo secolo, una campanella, una decorazione plastica e un capitello di parasta, tutti risalenti al 19esimo secolo e di bottega campana.
Ma il tesoro più prezioso custodito nella Chiesa di San Martino in Laureana Cilento è costituito da un nutrito reliquiario. Vi sono infatti le reliquie di Santa Crescenza, di Sant’Antonino, di San Vittorino, di San Sisto Papa, di Santa Martina, di San Vittore, di San Agapito. E di San Modesto. Tra le numerose reliquie sacre custodite a Laureana Cilento vi è infatti anche la sacra reliquia di San Modesto. Le reliquie del martire paleocristiano, morto durante la grande persecuzione di Diocleziano, nel 303, sono custodite in una scultura lignea intagliata con l’effigie del santo e che risale a inizio 18esimo secolo. Attestato tra il 1700 e il 1710, di bottega napoletana, il reliquiario ha un’altezza di 90 cm, una larghezza di 55 e una profondità di 40.
LAUREANA CILENTO – VIDEO CILENTANO.IT
La memoria liturgica di San Modesto è ricordata il 2 ottobre e numerosi sono i fedeli campani che in tale occasione si rivolgono al santo paleocristiano che morì a Capaccio per le persecuzioni di Diocleziano. Secondo una leggenda fu fatto bollire vivo in un pentolone, secondo altre fonti fu decapitato. Ciò che è certo è che, pur di non rinnegare la propria fede, assieme a Santa Crescenzia e San Vito, di cui era maestro, San Modesto subì il martirio a Capaccio.