La retrospettiva dedicata alla figura dell’artista Sergio Vecchio scomparso nel febbraio 2018 che si terrà al Complesso di San Michele dal 21 febbraio (vernissage ore 18) fino al 3 marzo non è una pura e formale commemorazione ma il giusto riconoscimento al suo valore artistico ed umano. Figura ecclettica che ha saputo sintetizzare nelle sue opere una pluralità di anime creative che si estendono dalle arti visive (pittura-grafica) alla scultura alla ceramica fino alla scrittura.
E’ stato definito “viaggiatore senza tempo” e questa monografica “L’impronta dorica nel segno contemporaneo” vuole evidenziare il suo percorso fra passato, presente con un ponte proteso verso il futuro. Il suo innegabile e forte legame con la classicità e la Magna Grecia non è mera riproduzione del passato ma capacità di reinterpretazione nel contemporaneo. “Memoria personale e memoria storica si incrociano assecondando numerose e diversificate direzioni. Paestum è allo stesso tempo il suo centro di gravità ma anche il suo fulcro di fascinazione e di mistero difficile da decifrare tanto da far dire all’ artista:” a fatica ho intravisto i templi, sempre più inaccessibili e nascosti, quasi irraggiungibili.”