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Ricordi del Cilento – di Guido Santangelo

Ci sono dei momenti in cui ti fermi a riflettere sul passato, e ti ricordi delle tradizioni , sapori e odori che sono oggi perduti. Voglio soffermarmi sul pane, chi non conosce il pane, ma su quello fatto in casa, con grano di qualità e locale, allora chiudo gli occhi per sentire l’odore del pane appena sfornato, un odore che è difficile da spiegare e far immaginare. Si conservava per giorni conservando il sapore e l’odore unico, certo il segreto di tutto erano il grano, l’acqua usata per la preparazione, la preparazione stessa e la legna usata per cuocere il pane.Il pane era un ingrediente sempre presente nella dieta mediterranea.

Il pane, chi non l’ha mangiato con l’olio, oppure con il formaggio o con gli insaccati. Ricordo a proposito quando si ammazzavano i maiali, era una festa, dove si vedeva la solidarietà tra famiglie e la voglia di fare festa, cuocendo la carne fresca del maiale e progettare come conservare e trasformare la carne. La salsiccia affumicata nelle cucine delle abitazioni, così i capicolli e le soppressate, il lardo era eccezionale con il pane fatto in casa. Allora ogni famiglia cresceva uno o più maiali per uso proprio oppure vendere, i maiali facevano parte dell’economia circolare sfruttata dalle famiglie, ciò significava che non si buttava via nulla.

Pensate ad un frutto di stagione, la castagna, ebbene nessuna castagna veniva buttata via, era un prodotto essenziale per l’ economia familiare e circolare, quelle piccole si usavano per le caldarroste oppure gli scambi commerciali, quelle grandi si vendevano, infine quelle non vendibili servivano per gli animali. Poi, col tempo molti di questi odori e sapori pian pian sono quasi del tutto scomparsi e così le tradizioni, che peccato, è da queste conoscenze che si può parlare di tante esperienze e tradizioni, personalmente ho fatto e conosciuto tutte queste e altre cose di cui sono fiero.
Sono ricordi e credo che rimarranno tali.

Guido Santangelo

redazione

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2 Commenti

  1. Bravissimo Dr Guido Santangelo, le stesse esperienze le ho vissute anche io, grazie per avermi ricordato i pensieri unici della mia infanzia, hai però omesso un particolare, quando si infornava il pane per provare la caloria del forno, si otteneva “lu vicci”.
    Grazie Doctor

  2. Trasmesso al Doc. Riflessione: “l’odore del vicci” oggi puo’ essere anche replicato ma il problema e’ la qualità dei prodotti. Oggi e’ la giornata dell’alimentazione e, naturalmente, molti si riempiono la bocca della “Dieta Mediterranea”. La succitata dieta fu “intuita” da Ancel Keys negli anni sessanta: il pesce era pesce, l’olio era l’olio e le verdure erano le verdure… oggi il pesce mangia il mangime (se non l’inquinamento), l’olio e’ fatto con ulivi fertilizzati e le verdure sono pompate i fitofarmaci… Non so fino a che punto si puo’ parlare di “Dieta mediterranea…” (cilentano.it)

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