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Ricordi del Cilento, Artigianato ed economia locale

di Guido Santangelo – Continuo il mio viaggio nei ricordi del Cilento sfruttando la disponibilità di un artigiano, che mi parla di come il Cilento era una terra di grandi e onesti lavoratori.
Ci tiene a sottolineare come parlando di artigianato che non ho mostrato le foto di veri e propri attrezzi da lavoro: il paniere,il cesto la gratecella e l’aratro, ebbene mi scuso e lo faccio con piacere.
Con la voce rotta dall’emozione mi racconta che queste cose facevano parte della vita di tutti i giorni, venivano usati per il nostro duro lavoro quotidiano.
E aggiunge,non dobbiamo dimenticare il contributo essenziale all’economia familiare dalle dato donne, che lavoravano non solo in casa ma anche in campagna e mi racconta un aneddoto sull’uso dei cesti .
I cesti erano usati per il trasporto di pietre e di legna, ma venivano usati dalle donne anche per portare i viveri in campagna, mettevano la cosiddetta ”spara”sul capo e portavano il cesto anche per lunghi tragitti, che lavoratrici.

Le donne erano indispensabili per tutto,dal lavoro a insegnare l’educazione ai figli per arrivare alla gestione economica e finanziaria della famiglia. Una volta le famiglie erano delle piccole imprese, dove si produceva di tutto dal grano all’olio, e tutti i componenti della famiglia partecipavano alla produzione del reddito familiare.

Un aiuto al duro lavoro dei contadini veniva dato anche dagli asini, che erano presenti in quasi tutte le famiglie e molte volte venivano ceduti anche alle altre famiglie per ottimizzare il lavoro.
Poi dice una cosa preziosa: chi colo lavoro n’abbenta co la fame n’apparenta, chi lavora non va incontro alla fame, da queste persone c’è sempre da imparare.
Considerando che in questo paese ci sono tante cose da mostrare e mettere a disposizione degli altri, l’artigiano mi suggerisce di fare la proposta di dedicare una settimana all’artigianato locale e aprire così i laboratori ed eventualmente fare da insegnante.

Questi racconti mi fanno riflettere sull’importante ruolo sociale della famiglia, dell’unità familiare e della solidarietà tra le famiglie , che erano l’elemento cardine di quei tempi.
Spero che questi ricordi servano a far scoprire l’amore per il proprio paese, essere di sprone per intraprendere nuove attività e interessi, importanti per impedire così lo spopolamento.

guido santangelo

Guido Santangelo è nato in un piccolo paese del Cilento, Stio Cilento, il 15 febbraio 1962 che gli ha regalato un’infanzia spensierata e serena. Dopo il diploma conseguito al Liceo Scientifico di Gioi Cilento, si è iscritto alla Facoltà di Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Bologna, dove si è laureato nel febbraio del 1989. Attualmente svolge l’attività di Medico di famiglia e si dedica a scrivere e coltivare la passione per la poesia.

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