L’anno appena trascorso è stato particolarmente difficile per molte famiglie italiane, che hanno visto aumentare in maniera significativa le rate dei mutui, soprattutto quelli a tasso variabile. L’impennata è stata causata dai continui rialzi dei tassi di interesse decisi dalla Banca Centrale Europea, nel tentativo di contrastare l’elevata inflazione.
La Banca Centrale Europea lascia invariati i tassi a dicembre
Nell’ultima riunione dello scorso 14 dicembre, la BCE ha deciso di lasciare invariati i tassi d’interesse. Una scelta che ha aperto scenari ottimistici circa un possibile e atteso abbassamento del costo del denaro, data la fine della fase di rialzi. Purtroppo, come vedremo, per una discesa concreta delle rate bisognerà armarsi ancora di un po’ di pazienza.
Il taglio dei tassi non arriverà prima dell’estate
Secondo gli esperti, infatti, il taglio dei tassi da parte della BCE non avverrà prima della prossima estate, forse addirittura dopo. Lo ha affermato il segretario generale della FABI (Federazione Autonoma Bancari Italiani), Lando Maria Sileoni: “Molti osservatori pensano che quest’anno la Bce taglierà i tassi. Il taglio difficilmente ci sarà nel primo semestre, mentre è più probabile tra luglio e dicembre”. Insomma, la tanto agognata riduzione del costo del denaro non arriverà prima di 6 mesi secondo le previsioni più ottimistiche.
L’aumento delle rate per famiglie e imprese
L’impennata dei tassi decisa dalla BCE ha avuto pesanti conseguenze su mutui e prestiti, facendo schizzare le rate mensili pagate da famiglie e imprese. Per i mutui a tasso variabile si è arrivati ad incrementi anche del 70%, una vera e propria stangata. Anche le aziende ne hanno risentito, trovandosi a pagare interessi molto più alti sui finanziamenti accesi.
Le dichiarazioni del segretario della FABI
A dipingere uno scenario tutt’altro che roseo ci ha pensato lo stesso Sileoni: “Per le famiglie c’è stato un incremento delle rate dei mutui a tasso variabile anche del 70%. Per le imprese è diventato molto più costoso indebitarsi e infatti i nuovi prestiti sono in forte calo”. Insomma, la politica restrittiva della BCE sta gravando come un macigno sui bilanci di moltissimi italiani.
L’opinione di un membro del Consiglio direttivo della BCE
Sulla stessa lunghezza d’onda anche le dichiarazioni di Boris Vujcic, membro del board della BCE, rilasciate all’emittente croata N1: “Non stiamo parlando di tagliare i tassi adesso, e probabilmente non lo faremo prima dell’estate”. Dunque i segnali che arrivano dai piani alti di Francoforte convergono sul medesimo punto: bisognerà avere ancora pazienza, i tassi non scenderanno prima di 6 mesi.
Bisognerà attendere prima di vedere un calo marcato delle rate
In conclusione, seppur a dicembre si siano visti primi timidi segnali di flessione del costo del denaro, soprattutto sui mutui a tasso fisso, per un calo consistente delle rate dei finanziamenti sarà necessario attendere ancora diversi mesi. L’auspicio è che la BCE, forte anche della presenza del nuovo governatore di Bankitalia Fabio Panetta, possa presto cambiare rotta e dare respiro alle tasche degli italiani.