Il fico è uno dei frutti classici, antichi e molto versatili. Del Fico Bianco abbiamo già trattato in altre occasioni: può essere consumato fresco, essiccato, farcito o cotto al forno. Questo frutto prelibato, che ad Ottati, in provincia di Salerno, nella giornata di ieri 1/10/23, e’ stato squisitamente posto sul trono, in occasione della prima Ficus in Tabula “Esperienze in ficheto”, degustazione e show cooking con gli chef Geppino Croce e Carmela Muto e l’Ammaccata Cilentana di Cristian Santomauro, hanno deliziato i visitatori con le loro prelibatezze a base del nettare di Ovidio: il Fico Dottato. La manifestazione si e’ svolta nel giardino posto alla base del meraviglioso Convento dei Domenicani.
A fare da cornice il chiostro del 1400 rimaneggiato con cura che, per l’occasione, e’ stato reso fruibile ai numerosi visitatori occorsi.
Il fico dottato
Si ritiene che i Greci abbiano introdotto il fico nell’Italia meridionale, dove è diventato rapidamente un alimento di base. È una delle prime piante coltivate dall’uomo, precedendo grano e legumi addomesticati. Nel racconto biblico dell’Eden, Adamo ed Eva si coprirono con foglie di fico e, secondo la tradizione romana, Romolo e Remo furono allattati dalla lupa all’ombra di un fico.
La pianta del fico era stata oggetto di studio da parte di Aristotele, mentre Platone ne era appassionato consumatore come frutta secca. Plinio affermava che mangiare fichi rendesse i giovani più forti, fosse benefico per la salute degli anziani e attutisse le rughe. Insieme all’ulivo e alla vite, il fico era considerato una pianta sacra dai romani.
Nella provincia di Salerno il fico (una delle poche piante ad avere lo stesso nome del frutto: il melo crea la mela, l’arancio crea l’arancia, il pero crea la pera… il fico crea il fico) e’ una risorsa economica importante per gli agricoltori. Nel Cilento e’ in essere una filiera che produce una vasta gamma di prodotti derivati, tutti protetti dal marchio Dop.
Il fico Dottato è una varietà caratterizzata dalla buccia bianca. L’albero è di medie dimensioni e presenta un portamento aperto, con foglie intere trilobate e pentalobate con seni interlobari poco profondi. La produzione di fioroni, che avviene tra il 28 giugno e il 15 luglio, è scarsa e si verifica principalmente negli anni con inverni miti. Il fiorone ha un peso di una cinquantina di grammi con forma ad uovo, la buccia è verde giallastro. La polpa è rosa sfumata di viola, la loro prelibatezza è anche dissetante. Questa varietà, che si presta bene all’essiccazione, puo’ essere conservata anche sotto forma di marmellate. Il suo nettare puo’ diventare prezioso aceto o utilizzato come metodo terapeutico.
Era davvero tanto tempo che non ci divertivamo cosi’ tanto.
Per arrivare ad Ottati bisogna percorrere l’autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria e poi uscire o a Campagna – proseguendo in direzione Castelcivita, Controne e, quindi, Ottati. Il faro trainante del meraviglioso luogo che si svolge sotto i Monti Alburni è certamente il Rifugio Panormo del quale gia’ abbiamo molte volte parlato. Attualmente il rifugio e’ stato ceduto a dei cari ragazzi che si prodigano per perpetuare il lavoro svolto in decenni di attività dalla vecchia e sempre presente gestione di Pasquale Cappelli e della sua famiglia. A lui è stato dedicato anche un percorso per i piu’ piccoli denominato “Parco Avventura”.
Si mangia bene!
Il cibo genuino può essere definito come una combinazione di alimenti che, sia nella fase di produzione che in quella di trasformazione, non ha subito modifiche significative a opera dell’uomo. Rispetta infatti precise disposizioni nella sua composizione. Qui il cibo e’ assolutamente genuino!
A tutti quelli che ci seguono possiamo solo dirvi che e’ d’uopo fare una passeggiata in questi luoghi, non lontani da Salerno e, per farvi capire dove ci troviamo, vi lasciamo questa galleria fotografica che abbiamo scattato ieri (1/10/23) alla quale seguira’ un video piu’ esaustivo: un besos!