
di Guido Santangelo – È proprio vero vivendo la vita si costruisce il futuro, ma il tutto è frutto di sacrifici, rinunce e lavoro,era questo che le persone cilentane insegnavano alle future generazioni.
Una volta l’educazione sociale nel Cilento era molto disponibile e diffusa, gli addetti alla diffusione di tali valori, erano umili e semplici persone ricche di esperienze, oppure onesti intellettuali.
L’infanzia è un momento importante, per una crescita sana dei giovani, pertanto era una fortuna vivere e crescere, in un contesto sociale sano e con un corollario di sani principi e valori.
L’educazione era l’elemento considerato indispensabile, per far crescere generazioni future colte e responsabili.
I valori che venivano ripetuti e considerati essenziali, erano il rispetto, la solidarietà e l’onestà morale e intellettuale, si parlava molto di lavoro e si ripeteva che il lavoro nobilita l’uomo.
Un proverbio Cilentano dice che l’uomo in ozio è padrone di ogni vizio.
Il mezzo d’informazione più usato, era la televisione e dove non si ascoltavano né volgarità e né ingiurie e odio, ma venivano trasmessi molti esempi positivi da seguire.
Voglio ricordare i programmi dell’accesso, in cui si parlava di politica e intervenivano persone per lo più “sconosciute” come Andreotti, Berlinguer, Spadolini e Almirante per ricordarne solo alcuni, li seguivo anch’io, perché da loro si imparava molto.

Rispetto, solidarietà e onestà erano i capisaldi della società civile e culturale del Cilento, dove erano assolutamente banditi comportamenti volgari e incivili.
Il rispetto per chi ha necessità e bisogno, la solidarietà diffusa per tutte le esigenze, l’onestà intellettuale e morali, sono questi i valori prioritari per una società civile e moderna.
Ricordo ancora le chiavi nelle serrature e per entrare bastava bussare, si incontrava tanta accoglienza e disponibilità, il bisogno del singolo diventava una necessità per gli altri di aiutare, mai invidia e cattiveria verso chiunque.
Sono questi comportamenti, che non si possono dimenticare e che rendono grandi le persone e tutta la comunità. Era frequente incontrare un’anziano solo, che aveva bisogno di essere aiutato, per riempire il contenitore dell’acqua oppure attraversare la strada, era un atto normale aiutarlo,ma questo era un comportamento non eccezionale ma diffuso.
La cultura ed il sapere sono stati il riscatto sociale del Cilento, i genitori sacrificavano tutto per far studiare i propri figli, per dare loro un futuro migliore e non permettere di essere fagocitati dalla cultura senza valori e sentimenti.
Guido Santangelo