L’opportunità di continuare la riflessione sul tema dell’emigrazione, di cui questo volume, L’emigrazione nel Cilento tra diaspora e ritorno possibile, presenta le risultanze, è scaturita dalle ricerche del Gruppo Mingardo Lambro, fatte nel 2022, sui problemi dell’emigrazione nel Cilento e sul processo di spopolamento che ne consegue. Era sembrato che l’ottica di partenza fosse quella di una terra avara di ricchezza e di opportunità e, per questo, una madre poco amorevole. Il volume, Cilento Terra Matrigna: emigrazione, spopolamento, diaspora dei giovani, che ne è testimonianza e che, nell’estate del 2022, fu presentato in alcuni luoghi del Cilento, aveva innescato un dialogo denso e aveva indotto a elaborare nuovi punti di vista. Erano emersi altri spunti e altre provocazioni. Tra l’altro, ne risultavano, in qualche modo, levigati gli spigoli dolorosi dell’emigrazione relativi al distacco, alla lontananza e all’abbandono, allo spaesamento, al disadattamento in terra straniera, attraverso l’elaborazione della nostalgia e della consolazione del nóstos, il ritorno. Qualcuno aveva cominciato a parlarne, a latere, anche in quella sede. Chi torna, nel tentativo di stemperare l’emozione disforica che lo ha accompagnato in misura più o meno sofferente, durante il tempo in cui è stato straniero, ha bisogno di riagganciarsi alle radici e di vivere la terra, che sente propria, in dignità e gratitudine. Inoltre apporta al territorio il vantaggio economico della sua conquistata miglioria finanziaria, sia pure con grandi sacrifici. Molti emigranti sono partiti giovani e tornano maturi, con figli già cresciuti che, qualche volta, decidono anche di restare. Cosicché la riflessione e la ricerca, attivate in questo anno 2023, e che presentiamo in questo volume, è stata in parte centrata sull’evento del ritorno.
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