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Le castagne di Roccadaspide

Le “castagne di Roccadaspide” sono un prelibato prodotto tipico del comune di Roccadaspide, situato nella provincia di Salerno, nella regione Campania. Conosciuto anche come “Marrone di Roccadaspide IGP”, si contraddistingue per il suo sapore unico, rendendosi una prelibatezza molto apprezzata dagli amanti della buona cucina locale. Durante l’autunno, la raccolta delle castagne avviene entro la prima decade di novembre, con turni che non superano i 15 giorni.
Questo processo può essere eseguito manualmente o con l’uso di macchine raccoglitrici appropriate per preservare l’integrità del prodotto. Al fine di garantire una migliore conservabilità, le castagne vengono sottoposte alla tradizionale tecnica della “curatura”, che prevede l’immersione dei frutti in acqua fredda per nove giorni, con regolari cambi dell’acqua. Successivamente, le castagne selezionate vengono disposte in locali ben ventilati, stratificate su strati di sabbia.

Per quanto riguarda i marroni destinati alla vendita nello stato secco, vengono fatti essiccare su “metati o graticci”. Questo processo avviene a fuoco lento e costante, utilizzando rami raccolti in fascine e legna di qualsiasi tipo, seguendo le tradizionali tecniche del posto.

Le castagne di Roccadaspide presentano principalmente una forma semisferica, la cui buccia sottile si separa facilmente.
La polpa, inoltre, è dotata di un delicato colore bianco latteo, la cui consistenza è solida e croccante, senza risultare eccessivamente farinosa.
Un tratto distintivo che la rende davvero impareggiabile è il suo notevole contenuto di zuccheri che ne conferisce un gusto piacevole e dolce.

Cenni storici

Come molte altre varietà di castagne tipiche della regione Campania, il “Marrone di Roccadaspide IGP” ha una lunga storia legata alla regione stessa.
Si ritiene che sia stato coltivato nella zona fin dal XI secolo d.C.; manoscritti preziosi, conservati nell’archivio della “Badia di Cava”, testimoniano l’esistenza di castagneti già nel 1183-84, di proprietà della “Badia nel Cilento”. Questi castagneti erano così estesi da richiedere la presenza di un amministratore dedicato sul posto. Anche i “monaci basiliani” hanno contribuito in modo significativo alla diffusione della castanicoltura nel Cilento, come dimostrano alcuni reperti archeologici trovati a “Moio della Civitella” e “Gioi Cilento”.

Il “Morrone di Roccadaspide”, inoltre, deriva da ulteriori varianti che fanno parte del gruppo botanico conosciuto col nome di “Marrone Avellinese”; tale prodotto era coltivato in molti castagneti di proprietà dei “Benedettini” e il suo valore è cresciuto in maniera esponenziale dal periodo medievale fino alla fine del XIX secolo, come testimonia l’importanza che la farina di castagne assumeva in quel periodo nella regione.

Questa, infatti, era considerata una risorsa preziosa per la produzione di pane e aveva anche l’immenso vantaggio di potersi conservare per lunghi periodi.

Successivamente, la castanicoltura nel Cilento ha subito una vera e propria trasformazione quando, verso la fine del XIX secolo, gli imponenti e secolari alberi furono potati e reimpiantati con i germogli delle varietà locali conosciute come “della Rocca”, oggi identificate come Marrone di Roccadaspide. Questa scelta oculata fu compiuta dagli esperti della “società Ravera”, considerando sia l’elevata produttività delle piante che le caratteristiche pregevoli dei frutti. A partire dalla fine del secolo scorso, grazie alle loro qualità pregiate, le produzioni castanicole dell’area hanno gradualmente conquistato i mercati nazionali e il settore ha continuato a migliorare le tecniche di coltivazione e gli standard di qualità.

L’eccellenza raggiunta dal Marrone di Roccadaspide IGP ha contribuito notevolmente alla sua diffusione anche in altri comuni della zona castanicola di Salerno, in particolare nel Cilento.

Nelle aree in questione, il castagno ha rappresentato una risorsa preziosa non solo per la produzione di frutta; il suo legno, infatti, è stato ampiamente adoperato anche per la costruzione di edifici e di mobili.

Le castagne di Roccadaspide e la gastronomia

Le castagne di Roccadaspide si distinguono per la loro ottimale capacità di conservazione; possono essere consumate fresche, sintetizzate in farina, oppure essere trasformate in tipiche prelibatezze dell’industria dolciaria, come “marron glacé”, marmellate e “castagne al Rhum”.

Il Marrone di Roccadaspide IGP, grazie alle sue notevoli dimensioni, è particolarmente apprezzato per la preparazione delle famose “caldarroste” e le sue proprietà vengono adoperate per la creazione di deliziosi dolci tipicamente locali e non solo.
Tale prodotto, infatti, trova impiego anche nella preparazione dei primi piatti o diventano il contorno che accompagnano i secondi di carne.

Infine, dal punto di vista nutrizionale, va specificato che le castagne di Roccadaspide contengono molti carboidrati, compensati da un minor indice proteico.

renato leproux

Ha svolto un lavoro trentennale presso il Ministero della Difesa. Fin da bambino ha vissuto nel Cilento, da grande si e' imposto di divulgare la bellezza mozzafiato di questi luoghi intrisi di leggenda ed incorniciati dalla natura ancora selvaggia ed incontaminata.

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