La cucina dell’antica Grecia, nota per la sua semplicità e frugalità, era fortemente influenzata da un’economia agricola non particolarmente prospera. Basata sulla cosiddetta “triade mediterranea” composta da frumento, olio d’oliva e vino, questa cucina rifletteva le limitazioni e le risorse disponibili dell’epoca. Gran parte della nostra comprensione delle abitudini alimentari e della cucina dell’antica Grecia proviene da fonti letterarie, in particolare dalle commedie di Aristofane e dai testi degli Deipnosofisti, scritti da Ateneo di Naucrati. Questi documenti forniscono una finestra preziosa sulle pratiche culinarie e le preferenze alimentari di quel periodo.
Gli antichi Greci sono spesso considerati i “precursori della dieta mediterranea“, grazie al loro consumo di prodotti caratteristici del territorio e dei loro derivati. Questa dieta, soprattutto nelle sue fasi più arcaiche, rifletteva un’economia agricola piuttosto limitata, basata essenzialmente sull’autosufficienza.
Nell’antica Grecia, le pratiche e le tradizioni legate al consumo dei pasti erano fortemente legate alla struttura sociale e familiare. Un elemento distintivo era la separazione tra uomini e donne durante i pasti. Nelle case più piccole, dove lo spazio era limitato, gli uomini mangiavano per primi, seguiti dalle donne dopo che gli uomini avevano terminato. Questo rifletteva la gerarchia e le norme sociali dell’epoca.
Nelle famiglie benestanti, erano gli schiavi a servire i pasti, mentre nelle famiglie meno abbienti, questa responsabilità ricadeva spesso sulle mogli e sulle figlie. Questo aspetto era sottolineato anche da Aristotele, che evidenziava come nelle famiglie povere fosse comune per le donne servire il cibo.
L’arredamento e gli utensili usati durante i pasti in Grecia ci sono noti anche grazie alle miniature di terracotta ritrovate nelle tombe dei bambini. I Greci generalmente si sedevano su sedie, note come klismos, per mangiare, mentre i letti erano utilizzati per i banchetti. I tavoli, inizialmente rettangolari, divennero prevalentemente rotondi dal IV secolo a.C., spesso ornati con piedi zoomorfi, come zampe di leone.
Per quanto riguarda le stoviglie, inizialmente venivano utilizzate delle pagnotte di pane piatto come piatti, ma le ciotole di terracotta erano più comuni. Col tempo, i piatti divennero più raffinati, soprattutto nel periodo romano, con l’introduzione di materiali come metalli preziosi o vetro. Interessante notare che le posate erano raramente usate. L’uso della forchetta era sconosciuto, e le persone mangiavano prevalentemente con le mani. I coltelli erano impiegati per tagliare la carne, mentre i cucchiai erano utilizzati per zuppe e brodi. A volte, pezzi di pane (apomagdalia) venivano usati al posto dei cucchiai o come tovaglioli per pulirsi le dita. Queste pratiche culinarie e abitudini a tavola offrono un interessante spaccato della cultura e delle tradizioni dell’antica Grecia.
Ma, in fondo in fondo, di cosa si nutrivano? La dieta degli antichi greci, basata essenzialmente sull’autosufficienza, era costituita prevalentemente da cereali, legumi e verdure. La carne costituiva lo zero virgola nell’alimentazione.
- Cereali: I cereali costituivano una parte fondamentale della dieta greca. Farro, miglio, grano e orzo venivano utilizzati per preparare pane, focacce, polente e dolci. Il pane, in particolare, era un alimento quotidiano e veniva consumato in diverse forme.
- Legumi: Ceci, lenticchie e veccia erano comunemente usati nella preparazione di zuppe e minestre. I legumi fornivano un’importante fonte di proteine vegetali.
- Carne: Anche se la carne era presente nella dieta greca, veniva consumata principalmente durante le cerimonie religiose. In generale, la carne non era un alimento quotidiano per la maggior parte della popolazione.
- Verdure e Vegetali: L’alimentazione greca dava grande importanza ai vegetali, soprattutto a piante spontanee come lattuga, asparagi, rape, cipolle e cardi. I funghi erano anch’essi consumati, nonostante la consapevolezza della tossicità di alcune specie.
- Commensalità e Rituali Alimentari: Per la civiltà greca, la commensalità e i rituali associati al cibo erano elementi centrali nell’organizzazione sociale e politica. Banchetti, simposi e feste, sia civili che religiose, erano considerate forme essenziali di socializzazione e di rafforzamento dei legami comunitari.
Questa dieta, basata principalmente su prodotti vegetali e cereali, con un consumo limitato di carne, anticipava molti degli elementi che oggi associamo alla dieta mediterranea. La sua enfasi sulla freschezza degli ingredienti, sulla varietà e sull’uso moderato di carne, insieme all’importanza sociale del cibo, ne fanno un interessante predecessore delle moderne abitudini alimentari in questa regione.
Curiosità: Lo sport nella cultura dell’antica Grecia
Gli eventi sportivi e le gare atletiche ricoprono un ruolo fondamentale all’interno della vita sociale del mondo greco; i giochi panellenici hanno origine mitica e un carattere sacro, avvengono periodicamente in diverse località della Grecia, richiamando un vastissimo pubblico e numerosi campioni impegnati in specialità e competizioni diverse tra loro. Agonismo e competitività, ma anche astuzia e superiorità intellettiva sono gli ingredienti delle sfide fra gli atleti che gareggiano per la gloria imperitura.
Umberto Eco
L’approccio degli antichi Greci alla dieta, come descritto da filosofi come Platone e Pitagora, rifletteva una visione equilibrata e consapevole dell’alimentazione, con un’enfasi significativa sugli alimenti vegetali.
- Platone e la Dieta Vegetale: Nel suo dialogo “La Repubblica”, Platone proponeva un modello ideale di città, suggerendo una dieta principalmente a base vegetale. Questo suggerimento era legato all’idea che una dieta semplice potesse contribuire a un corpo e una mente sani, essenziali per i cittadini di una città ideale.
- Pitagora e il Vegetarianismo: Pitagora, attraverso i racconti dei filosofi Porfirio e Giamblico, è noto per aver promosso una dieta che escludeva la carne e altri alimenti che, secondo lui, potevano intorpidire la mente. I suoi insegnamenti enfatizzavano la necessità di mantenere una mente vigile e integra, e ciò era strettamente legato alle sue idee dietetiche.
- Consumo di Carne: Nonostante queste influenze filosofiche, gli antichi Greci non erano strettamente vegetariani. Il consumo di carne era basso, stimato intorno ai due chilogrammi all’anno per persona, ma non era completamente assente.
- Importanza di Latticini e Pesce: La dieta greca antica dava grande importanza ai latticini e al pesce, con un’ampia varietà di specie marine consumate, incluse gamberi, polipi, tonni, anguille, seppie, frutti di mare e crostacei. Questi venivano preparati in modi diversi, come grigliati, stufati, rosolati o alla brace.
- Frutta e Bevande Alcoliche: Frutta come fichi, uva, pere, mele, nespole, meloni, mandorle e pinoli erano molto diffusi. Questi alimenti, insieme ai cereali, erano anche la base per la produzione di bevande alcoliche, tra cui il vino era la più importante. Il vino veniva consumato sempre diluito con acqua fredda o tiepida e vi erano diverse varietà, da quelle bianche a quelle rosse, dai vini dolci a quelli secchi, da quelli leggeri a quelli più liquorosi.
“Le origini della lotta greco-romana moderna risalgono al diciannovesimo secolo. Questo stile di combattimento fu creato in Europa in epoca risorgimentale, reso popolare in Italia dove fu coniato il suo nome, per poi venir diffuso in tutto il continente e venir incluso nelle Olimpiadi del 1896. Il termine “greco-romana” fu introdotto dal lottatore italiano Basilio Bartoletti per sottolinearne il valore storico“
Questi elementi della dieta greca antica mostrano una notevole varietà e una ricca comprensione dell’equilibrio tra alimenti vegetali e animali, nonché l’importanza del cibo e delle bevande nella cultura e nelle pratiche sociali.
Sono forse questi i principi che hanno ispirato Ancel Keys nell’osservazione del mondo di quello che poi sarebbe stato il modello di sana nutrizione: la nostra “Dieta Mediterranea”