Immaginate un’antica strada romana che attraversa il cuore del Vallo di Diano, un’area ricca di storia e bellezze naturali. Stiamo parlando della Via Popilia, un’arteria vitale costruita nel 132 a.C. sotto il console Publio Popilio Lenate, che collegava Capua, l’antica capitale della Campania, a Reggio Calabria. Lungo questo percorso, i viaggiatori dell’epoca potevano ammirare paesaggi mozzafiato e fare tappa in città e villaggi fiorenti, dove trovare ristoro e assistenza. Una delle tappe più importanti lungo la Via Popilia nel Vallo di Diano era Forum Popilii, l’odierna Polla. In questa località, una preziosa testimonianza dell’antica strada romana è stata rinvenuta nel XVII secolo: l’Elogium Pollae, una lapide risalente al II secolo a.C. Incisa sulla pietra, una descrizione dettagliata delle stazioni che punteggiavano il tragitto della Via Popilia nella provincia di Salerno.
La lapide di Polla (detta anche marmo di Polla, cippo di Polla), in latino lapis Pollae, è un’epigrafe in lingua latina incisa su una lastra in marmo di 70 cm di altezza per 74 cm di larghezza, il cui nome deriva dal luogo del rinvenimento, avvenuto nella località di San Pietro di Polla (nell’attuale provincia di Salerno). Il reperto è la più importante testimonianza scritta sulla strada romana che univa Capua a Reggio Calabria, comunemente nota come Via Capua-Rhegium (o Via Annia Popilia). Uno studio del contenuto e della sua rilevanza storica, accanto all’annalisi paleografica ed epigrafica la collocano con certezza nella prima metà del II sec. a.C. (fonte: wikipedia)
VIAM·FECEI·AB·REGIO·AD·CAPUAM·ET
Feci la via da Reggio a Capua e in quella via posi tutti i ponti, i milliari e i tabellarii.
IN·EA·VIA·PONTEIS·OMNEIS·MILIARIOS
TABELARIOSQUE·POSEIVEI·HINCE·SUNT
NOUCERIAM·MEILIA·LI·CAPUAM·XXCIIII
MURANUM·LXXIIII·COSENTIAM·CXXIII
VALENTIAM·CLXXX AD·FRETUM·AD
STATUAM·CCXXXI ·REGIUM·CCXXXVII
SUMA·AF·CAPUA·REGIUM·MEILIA·CCCXXI
ET·EIDEM·PRAETOR·IN
SICILIA·FUGITEIVOS·ITALICORUM
CONQUAEISIVEI·REDIDEIQUE
HOMINES·DCCCCXVII·EIDEMQUE
PRIMUS·FECEI·UT·DE·AGRO·POPLICO
ARATORIBUS·CEDERENT·PAASTORES
FORUM·AEDISQUE·POPLICAS·HEIC·FECEI
Da questo punto a Nocera 51 miglia, a Capua 84, a Morano 74, a Cosenza 123, a Vibo Valentia 180, allo Stretto presso la Statua 231, a Reggio 237.
da Capua a Reggio in totale 321 miglia.
E io stesso, pretore in Sicilia, catturai e riconsegnai gli schiavi fuggitivi degli Italici, per un totale di 917 uomini, e parimenti per primo feci in modo che sull’agro pubblico i pastori cedessero agli agricoltori.
In questo luogo eressi un foro e un tempio pubblici.
Fate conto di percorrere questa strada millenaria, seguendo le orme degli antichi viandanti. Da Nuceria Alfaterna (l’odierna Nocera Superiore) a Salernum (Salerno), da Picentia (Pontecagnano Faiano) a Eburum (Eboli), ogni tappa offriva un’opportunità di sosta e di scambio culturale. I viaggiatori potevano attraversare il guado del fiume Silarus (Sele), prima di raggiungere Acerronia (Auletta) e Forum Popilii (Polla). Proseguendo verso sud, la Via Popilia conduceva ad Atina (Atena Lucana) e Marcellianum (tra Padula e Sala Consilina), luoghi che ancora oggi custodiscono testimonianze del loro glorioso passato romano.
Queste stazioni non erano semplici soste, ma veri e propri crocevia di culture e idee, dove i mercanti scambiavano merci e racconti di terre lontane. Mentre percorriamo idealmente questo antico percorso, non possiamo fare a meno di riflettere sull’importanza della conservazione e dello studio di queste preziose testimonianze storiche. Sono come finestre aperte sul passato, che ci permettono di comprendere le radici delle nostre terre e di preservare il ricco patrimonio culturale della Campania e del Vallo di Diano.
Il Vallo di Diano è un luogo magico, dove la storia si fonde con la natura in un abbraccio indissolubile.
Lungo la Via Popilia, ogni pietra racconta una storia millenaria, ogni curva della strada svela paesaggi mozzafiato che hanno incantato i viaggiatori di allora e dove ancora oggi è possibile immergersi nell’atmosfera avvolgente di un’epoca ancora viva nelle pietre e nelle strade che ci circondano.