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Nel Cilento c’era un modo semplice per creare reddito e produrre ricchezza diffusa in tutti i sensi, ma soprattutto proteggere le tradizioni, la genuinità ed il territorio.
Tutto era semplicemente dovuto alla libertà di permettere di allevare, produrre e vendere i prodotti della propria famiglia nonché prodotti biologici , di grande qualità con proprietà organolettiche uniche senza vincoli e limitazioni di ogni genere.
Poi sono arrivati gli “scienziati”ed hanno imposto vincoli e divieti, frutto della propria inesperienza e innata volontà di distruggere.
L’ economia del Cilento per volare deve tornare indietro,in pratica libertà di impresa e non sottomissione ai tecnocrati che hanno dimostrato solo una cosa, arricchirsi sulla distruzione.
Sveglia, poiché per guardare avanti bisogna conoscere non solo il passato ma avere le capacità per essere protagonisti ed evitare comparse di malcostume .
Basta fare un viaggio nelle grandi tradizioni come la festa della solidarietà familiare quando si ammazzava il maiale, la festa della trebbiatura, la festa della raccolta delle castagne per non parlare dell’ orgia di colori e profumi diffusi nell’ aria dalla frutta prelibata della campagna cilentana.
E poi la festa della capra e del formaggio di capra,che si faceva in fiera ed era un evento per tutti i buon gustai ,che amavano la carne ed i prodotti che solo la capra poteva dare.
Un ricordo al centro commerciale per eccellenza del Cilento interno ovvero di Vallo della Lucania, egemone non solo nel commercio ma anche nelle tradizioni, ancora oggi conserva i portici e le vecchie postazioni per la vendita dei prodotti e per il meritato riposo dei cavalli essenziali per il trasporto delle merci.
La vita dei cilentani era tutta una festa ,all’ insegna del lavoro e dell’ onestà, frutto del loro innato orgoglio e passione infinita .
Il tutto fatto con grande amore e serenità per la famiglia,ideali che hanno saputo regalare , condividere e conservare senza esitare, ma su tutto esaltare il loro rispetto per tutti e l’ invidiabile grandissima solidarietà sociale.
Dobbiamo dedicare una giornata a queste persone, il 14 agosto, che ci hanno trasmesso non valori ma fondamenta per la vita.
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