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La trazzera nel Cilento

Nel sud Italia, in passato, esistevano reti viarie usate da commercianti, gente comune, pellegrini o soldati, il cui uso (e disuso) ha largamente contribuito a far fiorire borghi e zone interne del Cilento. Una delle vie più famose è senza dubbio la Trazzera nel Cilento.

La Trazzera nel Cilento, detta anche Trazzera degli stranieri, è un tratturo molto antico e di grandi dimensioni, che collegava mediante un passaggio interno il mar Ionio al mar Tirreno. Nello specifico, era il percorso più utilizzato per connettere le colonie greche di Metaponto e Poseidonia (l’antica Paestum). Le varie diramazioni del percorso principale, tuttavia, erano largamente utilizzate anche dai pastori del luogo per la transumanza. Questa attività l’ha resa uno dei maggiori tratturi di transumanza di tutto il meridione per millenni.
La Trazzera del Cilento costeggia tutta la zona archeologica di Monte Pruno (nel comune di Roscigno), e il suo uso viene generalmente attestato anche in epoca antecedente alla dominazione romana. Nell’antichità infatti, tutti i monti attraversati da questa via erano abitati da popolazioni italiche pre-romane come gli Osci, gli Ausonici e i Lucani; per queste popolazioni i coloni greci erano stranieri, e la Trazzera deve il suo nome proprio a questo.
Oltre a collegare Paestum, questa via veniva usata per scopi commerciali in tutta l’antica Basilicata e l’antico vallo di Diano.
Ad oggi la Trazzera attraversa ancora la maggior parte dei centri storici dei paesi interni del Cilento.

È un tragitto particolarmente amato da tutti coloro che vogliono dedicarsi a percorsi di trekking naturalistici; la Trazzera degli stranieri permette di vivere sulla propria pelle i residui di antiche civiltà, assorbendone passo dopo passo la memoria storica e contemplando la bellezza dell’ambiente circostante.
Incamminarsi lungo la Trazzera del Cilento ci permette di scoprire tutte le zone interne del Cilento e della valle di Diano:

  • Monte San Giacomo;
  • Monte Vivo;
  • il fiume Sammaro;
  • Piaggine;
  • Antece e i resti dell’antica Phasis a Sant’ Angelo a Fasanella;
  • Sacco Vecchio;
  • il vecchio percorso che conduceva a Sontia e l’antico tratto che si innestava sulla via Popilia.

Siamo di fronte a un tragitto percorribile con grande facilità, dal momento che tutti questi luoghi hanno in comune una viabilità storica antica interamente ricostruibile.
Un’escursione sulla Trazzera degli stranieri è l’occasione perfetta per immergersi in un’atmosfera storica e archeologica fortemente evocativa delle nostre antiche origini.

redazione

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