La storia degli zampognari (video girato a Polla) - www.cilentano.it
nataletradizioni

La storia degli zampognari (video girato a Polla)

La zampogna è un affascinante strumento musicale con radici antiche, diffuso principalmente nelle regioni centrali e meridionali dell’Italia. Originariamente considerata una trasformazione del flauto di Pan nella mitologia classica, questo strumento ha subito diverse evoluzioni nel corso dei secoli. In epoca romana, la zampogna era conosciuta come “utricularium”, e tra i suoi suonatori più celebri si annovera l’imperatore Nerone. Con il passare del tempo, ha dato vita a diverse varianti territoriali come la cornamusa scozzese e irlandese, la musetta francese e la piva, tutte caratterizzate dalla tecnica di insufflazione indiretta, ovvero l’immissione d’aria in un otre di pelle. Le origini della zampogna sono probabilmente legate agli “auloi” greci, e oggi ne esistono due tipi principali: uno con canne di melodia di diverse lunghezze e l’altro con canne di uguale lunghezza collegate ad un otre di pelle. Questo strumento ha un ruolo significativo nella cultura agricola, segnando i momenti importanti dell’anno secondo un antico calendario stagionale. Con l’approssimarsi del periodo di Natale il pensiero va immediatamente al presepe, all’albero di Natale, ai gustosi dolci tradizionali, agli abbondanti pasti consumati in famiglia e anche agli zampognari. Ma perché gli zampognari sono legati al Natale e soprattutto come è nata questa tradizione particolarmente diffusa al Sud?

zampognaro
zampognaro

Da dove nascono gli zampognari

Gli zampognari con la loro inconfondibile melodia annunciano la venuta del Signore e suonano per le vie della città portando avanti una tradizione che ha addirittura origini pagane. Ripercorrere la loro storia significa soprattutto parlare della zampogna, ossia di quel caratteristico strumento che ha dato loro il nome. Gli zampognari sostanzialmente sono dei pastori delle montagne che durante il periodo natalizio si presentano nelle varie zone del borgo con i loro pantaloni corti e l’inconfondibile mantello scuro. Strappano un sorriso ai passanti e mettono tutti di buon umore, contribuendo a creare quell’atmosfera magica che soltanto il Natale sa offrire. Questa versione degli zampognari è tuttavia nata nel XVIII secolo. Un importante contributo alla loro arte è stato dato da Sant’Alfonso de’ Liguori che oltre a essere stato un eminente dottore e teologo della chiesa cristiana, ebbe il merito di comporre uno dei canti natalizi più famosi e ancora oggi suonati: Tu scendi dalle stelle. Secondo i racconti di quel tempo, sembra che Sant’Alfonso de’ Liguori adattò questa melodia ad una che aveva ascoltato dalle zampogne suonate dai pastori presenti sul territorio abruzzese. Questo permette di dire che, con ogni probabilità, sia proprio la regione Abruzzo a dare i natali alla tradizione degli zampognari.

La comparsa degli zampognari in città

Quando si sente risuonare la zampogna tra i vicoli e le strade della città è segno indiscutibile che il periodo natalizio è giunto con tutto il suo fascino ultra-millenario. Il motivo principale per cui gli zampognari suonano è essenzialmente annunciare la nascita del Signore. Infatti, questi personaggi sono sempre presenti nei tradizionali presepi napoletani e un po’ di tutte le zone del Sud. Facendo riferimento alla città di Napoli, solitamente compaiono già a partire dal 25 novembre per poi rallegrare l’atmosfera ogni giorno fino alla notte del 24 dicembre, quella della nascita di Gesù Bambino. La massima declinazione dei canti natalizi accompagnati dalla zampogna, arriva durante la novena dell’Immacolata Concezione. Tuttavia, al tempo degli antichi romani la zampogna veniva ugualmente utilizzata nel giorno dell’Immacolata Concezione ma per rimarcare il solstizio d’inverno. Era una data importante all’epoca perché permetteva di festeggiare una divinità pagana, Sol Invictus. Questa tradizione successivamente è stata poi cancellata e al suo posto proposta quella cristiana mantenendo la presenza degli zampognari.

ciaramella fonte wikipedia
ciaramella fonte wikipedia

La zampogna

Lo strumento indiscusso protagonista del Natale è la zampogna. Ci sono riscontri storici del suo utilizzo già in epoche molto antiche, tant’è che la si ritrova in diciture poetiche con il nome di sampogna. L’etimologia e in particolare la radice latina, fanno riferimento al concetto di sinfonia. Da rimarcare che, però, nel Sud Italia e anche in alcune zone del centro, la zampogna veniva principalmente utilizzata durante il periodo della transumanza per tenere sotto controllo il gregge e richiamare tutte le pecore all’ordine. Pochi sanno che la zampogna ha le origini in territorio greco. Infatti, secondo quanto proposto dalla mitologia greca, il culto del dio Pan aveva un collegamento con un flauto che si chiamava allo stesso modo. Le caratteristiche fisiche di quello strumento erano particolari e soprattutto sono incredibilmente somiglianti a quelle della zampogna. Fra l’altro quella forma così particolare stava a rappresentare l’unione tra l’uomo e la donna. Questo strumento veniva realizzato con l’uso di canne in legno poi da inserire all’interno di una sacca fatta con pelle di animale. Quella era un’antica realizzazione di camera d’aria che adatta per l’insufflazione. Quando poi venne importata sul territorio italiano e in particolare a Roma, destò grande interesse e soprattutto l’imperatore Nerone se ne innamorò tant’è che volle imparare a suonarla. Da quel momento in poi la zampogna ha fatto parte della tradizione italiana diventando poi, a partire dalla fine del XVIII secolo, un elemento irrinunciabile del periodo natalizio. Tuttavia esiste un altro strumento che somiglia tantissimo alla zampogna. Stiamo parlando della cornamusa. Non è difficile incontrare per strada una zampognaro che suona proprio la cornamusa. La differenza tra i due strumenti riguarda il numero di canne melodiche presenti. Nel caso della zampogna ce ne sono due mentre la cornamusa ne prevede una. Altra differenza riguarda il modo con cui viene suonato lo strumento. Con la zampogna si utilizza una mano per ogni canna mentre l’unica canna della cornamusa ne richiede due di mani.

redazione

Cilentano.it nasce nel 2011 come ilcilento.altervista.org. Il blog presentava delle caratteristiche avanguardistiche come sfondi video e fotografici. Il nome a dominio e' stato acquistato nel 2012 ed il sito ha mutato grafiche nel corso del tempo. Da oltre quattro anni è cosi' come lo vedete. Dotato di un canale video e youtube offre informazioni sul comprensorio del Parco Nazionale del Cilento Diano ed Alburni oltre ai paesi limitrofi. E' aperto a chiunque voglia farne parte con scritti, foto, racconti ed informazioni su questi luoghi ancora da scoprire. Il blog e' gratuito e senza fine di lucro. Il marchio e' registrato.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio

Adblock rilevato

Considerate la possibilità di sostenerci disabilitando il blocco degli annunci.