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La Scuola Medica Salernitana tra storia e leggenda

Salerno è una città portuale dalle radici antichissime, che durante la dominazione Romana e poi nel Medioevo è diventata un crocevia di popoli, culture e idee. Proprio quest’apertura al mondo ha creato un ambiente di scambio e innovazione, terreno fertile per la nascita di una Scuola che metteva la ricerca e la sperimentazione davanti ad ogni dogma e credenza. Nel corso della sua storia la Scuola Medica Salernitana ha attirato figure di alto rilievo da tutto il mondo conosciuto, unendo studiosi occidentali ed orientali in un ambiente distaccato dalla religiosità. Anche durante il Medioevo, periodo storico nel quale il cattolicesimo imperava in Italia e la Chiesa era il grande baluardo che formalmente univa tutta l’Europa, questa istituzione rimase al di fuori delle dinamiche religiose, aprendosi alla scienza e alla ricerca totalmente laica della medicina.
Tra i meriti della Scuola Medica Salernitana troviamo sicuramente il fatto di aver rivoluzionato la discussione attorno all’igiene persone e di aver introdotto il concetto di prevenzione della malattie attraverso il miglioramento della salute fisica del corpo. Un altro merito attribuitogli è quello di essere stata una delle prime scuole ad aver accettato donne sia come studentesse che come docenti.

L’origine secondo la tradizione

La leggenda, molto discussa e ormai praticamente smentita, vuole che la Scuola Medica Salernitana sia stata istituita da quattro uomini provenienti da paesi totalmente differenti: l’arabo Adela, Ponto dalla Grecia, Salernus dai territori romani e l’ebreo Elino. Questa origine, riportata da un priore del collegio nel Seicento, è perlopiù simbolica, con lo scopo di porre l’accento sull’internazionalità e sull’apertura della Scuola.
Ciò che sappiamo è che essa venne istituita attorno al Sesto Secolo dopo Cristo non come entità voluta dall’alto, ma come congregazione di studiosi che lentamente si è accresciuta ed è diventata sempre più importante e rinomata. Segue poi la conquista longobarda, il periodo Medioevale, fase di massimo splendore della Scuola Medica, fino alla decadenza in epoca moderna, quando la possibilità di conferire lauree fu concessa solamente all’università di Napoli.

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Storie e leggende

Le leggende attorno a questa importante istituzione non si limitano solamente alla sua origine, ma ci sono alcuni racconti che fanno capire quanto l’opinione dei medici salernitani fosse molto considerata anche ben lontano dall’Italia.
Una delle leggende più note è quella di Roberto di Normandia che, colpito da una freccia avvelenata durante una Crociata in Terra Santa, fu costretto a tornare in Inghilterra. Durante il tragitto gli venne consigliato di fermarsi a Salerno per sentire il parere dei medici, vista la gravità della situazione. Di fronte ad una tale ferita, i medici sentenziarono che l’unico modo per salvarsi era quello di far succhiare a qualcuno il veleno rilasciato nel corpo, ma chiunque lo avrebbe fatto sarebbe morto irrimediabilmente. Il re si rifiutò, preferendo la morte, ma la moglie Sibilla nella notta succhiò via il veleno, morendo per salvare la vita al marito.
Altra leggenda tramandata in Germania è quella del principe Enrico, colpito in giovane età dalla lebbra. In sogno il diavolo gli disse che si sarebbe salvato andando a trovare i medici salernitani, oppure facendo il bagno nel sangue di una vergine sacrificatasi per lui. La principessa e futura moglie Elsie si propose, ma il principe decise di scegliere la prima opzione. Durante il viaggio a Salerno, egli decise di fermarsi a pregare nella cattedrale della città, luogo nel quale ebbe una visione e miracolosamente guarì.

redazione

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