La patata di Castelcivita - www.cilentano.it
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La patata di Castelcivita

Questa tipologia di tubero proveniente dalla terra dei Monti Alburni (gruppo montuoso carsico dell’Appenino lucano), viene coltivato da diverse generazioni in modo naturale ma al contempo sfruttando una tecnica di coltivazione assai curiosa che l’associazione “La Pagoda di Castelcivita” della zona, cerca di mantenere viva nel corso degli anni insieme a tutti valori tradizionali che questo prodotto genuino si porta dietro. Infatti la patata di Castelcivita prima di poter essere degustata, viene appositamente conservata in buche scavate sotto il terreno per ben 5 mesi e avvolta anche da felci o foglie allo scopo di mantenere il prodotto agricolo fresco e per esaltare le sue proprietà amilacee benefiche per l’organismo.

Un altro particolare curioso che riguarda questa tipologia di coltivazione a circa 1020 metri dal livello del mare, è che le buche in cui vengono conservate le patate non vengono in alcun modo segnalate sul luogo coltivato, allo scopo di scoraggiare eventuali ladri o animali che potrebbero rubarle o danneggiarle. Infatti l’unico attrezzo che si utilizza per ritrovare questa tipologia di tubero naturale è un semplicissimo bastone, il quale viene conficcato nel terreno in cui sono state sotterrate le patate, di conseguenza, dopo vari tentativi, nei punti in cui il ramo affonderà senza troppo sforzo e per una certa profondità (almeno 40 cm), si capirà dove sono presenti le buche che ospitano da ben 5 mesi le patate.

In questo modo il prodotto sarà fresco e avrà mantenuto tutte le qualità organiche e salutari che lo contraddistinguono, inoltre potrà essere utilizzato allo scopo di mantenere il ciclo agricolo stagionale costante, permettendo nuovi studi specifici agricoli su di esso e per di più lo si potrà degustare preparando varie ricette tradizionali che si potranno assaporare ogni anno a Castelcivita durante l’ultimo week end del mese di ottobre presso il “Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni” in cui si terrà la tradizionale “Festa della Patata di Montagna”, una grande occasione per poter provare e gustare un prodotto naturale 100% biologico, che sta motivando i giovani del luogo ad investire in nuove aziende agricole al fine di mantenere viva anche in futuro questa importante tradizione.

renato leproux

Ha svolto un lavoro trentennale presso il Ministero della Difesa. Fin da bambino ha vissuto nel Cilento, da grande si e' imposto di divulgare la bellezza mozzafiato di questi luoghi intrisi di leggenda ed incorniciati dalla natura ancora selvaggia ed incontaminata.

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