Mentre in Italia la lagna continua con innumerevoli pianti e strepitii, i piu’ importanti giornali del mondo ricordano la figura del Berlusca a modo loro: Secondo il quotidiano spagnolo El Pais, Silvio Berlusconi è stato “l’uomo che ha definito l’Italia del XXI secolo” e la sua morte “lascia in sospeso il suo progetto politico”, ma gli spagnoli amano l’arte ncompiuta. El Mundo lo definisce come “padre del populismo moderno”. I giornalisti teutonici del Bild online, invece, pragmaticamente affermano che Berlusconi “era più del bunga bunga” e che “gli italiani hanno fatto a lui meglio di quanto lui abbia fatto agli italiani” (in questo caso dovrebbe parlare l’Agenzia delle Entrate: diciamo che da quando e’ entrato in politica, (nel giro di un paio di anni ha decuplicato il 730). La testata aggiunge anche che, essendo un amico di lunga data di Putin, alla fine Berlusconi è morto dalla parte sbagliata della storia.
Anche gli amici con gli occhi a mandorla dell’Indian Times e il Japan Times, riportano la notizia della morte dell’ex premier italiano. Secondo Al Jazeera, invece, Berlusconi è stato un “uomo d’affari miliardario che ha trasformato il panorama politico italiano”. Tuttavia, i media internazionali non trascurano gli scandali che lo hanno coinvolto durante la sua vita.
In Francia, il quotidiano Le Figaro definisce Silvio Berlusconi come “il gigante della destra italiana” e si chiede come verrà ricordato: come “imprenditore corrotto dai costumi discutibili” o come “innovatore che ha profondamente modernizzato il modo di fare politica”. Anche Le Monde parla di una “figura di spicco della destra italiana”, ma sottolinea che la sua carriera è stata segnata da una serie di scandali.
Il New York Times ricorda Silvio Berlusconi come “lo showman” che ha portato il sesso e il glamour nella televisione italiana, per poi replicare la stessa formula in politica, dominando il Paese e la sua cultura per più di 20 anni. Anche la Cnn parla della fine di un’era, ricordando quando Berlusconi si definì “il Gesù Cristo della politica” e sottolineando che nessun altro politico italiano è stato votato così spesso quanto lui, nonostante sia stato oggetto di numerose indagini giudiziarie.
Dulcis in fundo l’encomio solenne di Vatican News che scrive: “In tanti anni di impegno politico, tra i suoi provvedimenti vanno ricordati l’imposta sulle successioni e donazioni, la legge obiettivo delle grandi opere come il Mose o il Ponte sullo Stretto rimasto poi su carta, la legge Bossi Fini sull’immigrazione, l’inasprimento dell’Articolo 41-bis sul carcere duro, l’introduzione della patente a punti, la “legge Sirchia” antifumo, la riforma del lavoro intitolata al giuslavorista Biagi ucciso dalle Nuove Brigate Rosse, le riforme della scuola targate Moratti e Gelmini, la legge Frattini sul conflitto di interessi, la riforma delle pensioni con l’introduzione dello Scalone a 60 anni, la sospensione della leva militare obbligatoria, la legge 40 sulla disciplina della procreazione assistita, la riforma Castelli dell’ordinamento giudiziario, la riforma Calderoli della legge elettorale, la legge sulla legittima difesa, la legge Gasparri con passaggio dall’analogico al digitale, la legge ex Cirielli sulla prescrizione breve, il cosiddetto Lodo Schifani con il divieto di sottomissione a processo delle cinque più alte cariche dello Stato, lo Scudo Fiscale, la legge sul legittimo impedimento.”