Il Cilento è una delle aree della penisola italiana più ricche di biodiversità vegetale e faunistica.
Il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, in particolare, possiede una fauna fra le più variegate del sud d’Italia, grazie alla presenza, all’interno dei suoi confini, di diversi ambienti naturali. Zone costiere, montagne, placidi fiumi e torrenti impetuosi, e poi boschi, radure e ripide scarpate sono, infatti, l’habitat ideale di numerose specie animali, che qui hanno trovato uno scrigno protetto dove vivere e proliferare in tutta tranquillità.
Tra gli animali più importanti di questo territorio, spicca la Lepre appenninica, nota anche come Lepre italica, una specie protetta, endemica dell’Appennino italiano, ormai estinta nel resto del territorio campano e che invece ha fatto dello splendido Cilento il luogo deputato dove riprodursi.
La Lepre appenninica è un mammifero appartenente alla famiglia dei Leporidi ed è caratterizzata da una corporatura piuttosto slanciata e da orecchie molto lunghe.
La colorazione del suo mantello è rossiccia, soprattutto sulle zampe e sulla schiena, mentre la zona del ventre e dell’interno coscia è di colore bianco candido. La nuca e la parte dorsale del collo, invece, appaiono di colore grigio.
L’habitat ideale di questo simpatico animaletto è quello tipico dell’area mediterranea ed è rappresentato da aree coltivate abbandonate, come campi di frumento, uliveti, orti, vigneti e agrumeti, e da pascoli, da macchie di vegetazione, anche costiere, e da boschi aperti di latifoglie.
Questo piccolo mammifero dal carattere solitario predilige spostarsi di notte, dopo il tramonto. Durante le ore del giorno, invece, trova riparo all’interno della tana, generalmente ricavata da nicchie nascoste nel folto della vegetazione e nell’erba alta: questo luogo è anche quello che l’animale sceglie per la nascita e l’allevamento dei suoi cuccioli.
L’alimentazione della lepre è prevalentemente vegetale ed è composta per lo più da graminacee e da piante bulbose che, nei periodi più aridi dell’anno, riescono a soddisfare meglio il fabbisogno idrico dell’animale.
In caso di pericolo, la Lepre appenninica reagisce con la fuga: grazie a lunghi balzi, compiuti con grande agilità, cerca infatti di dirigersi verso nuovi nascondigli in cui rifugiarsi.
Le caratteristiche dell’animale, spesso confuso con la più comune Lepre europea, lo rendono particolarmente adatto a vivere nell’area mediterranea, avendo sviluppato nel corso della sua evoluzione una buona capacità di adattamento ai climi caldi del sud Europa.
Gli individui appartenenti a questa specie, inoltre, non presentano un significativo dimorfismo sessuale: ciò significa che i maschi e le femmine presentano dimensioni fisiche analoghe.
Per concludere, un piccola curiosità sul ciclo riproduttivo della lepre: dopo una gestazione lunga circa 42 giorni, la femmina dell’animale partorisce, da 2 a 4 volte all’anno, un numero di cuccioli compreso fra 1 e 4 individui. I piccoli, che nascono ricoperti da una folta peluria e con gli occhi aperti, si muovono autonomamente già dopo poche ore dalla nascita.