Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni è un luogo davvero magico e straordinariamente ricco di biodiversità. La sua variegata flora conta più di 1800 specie autoctone spontanee e circa il 10% di queste sono considerate eccezionalmente importanti a livello fitogeografico in quanto rare ed endemiche. È proprio grazie a questa straordinaria ricchezza che il parco è stato inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 1998, diventando così una destinazione di grande interesse per gli amanti della natura e per coloro che vogliono scoprire e preservare l’unicità di questo luogo magico.
Il Parco offre paesaggi naturalistici veramente unici al mondo. I boschi incontaminati sono un rifugio per la fauna selvatica, come cinghiali, fagiani e caprioli. Le distese fiorite sono un’esplosione di colori, dal biancospino alla ginestra fino alle orchidee selvatiche. Durante la stagione primaverile, il parco si trasforma in un vero e proprio spettacolo di colori grazie alla fioritura di diverse specie di piante. Dalla ginestra al biancospino fino alle orchidee selvatiche.
Berberis aetnensis (il crespino dell’Etna)
Il berberis aetnensis è una pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Berberidaceae. È una specie endemica presente in poche aree dell’Italia meridionale. Nel Cilento, si trova nelle zone montane: Cervati, Bulgheria e Motola, a quote comprese tra i 1400 e i 2000 metri di altitudine.
Cresce su rupi e pietraie, in ambienti aperti e soleggiati.
Queste montagne sono caratterizzate da un clima fresco e umido, che favorisce la crescita di questa pianta. Il berberis aetnensis si trova in boschi di faggio, abete e pino, spesso in compagnia di altre piante endemiche, come la campanula di Bertoloni e la genziana di Pignataro.
La presenza del berberis aetnensis in queste montagne è un indicatore dell’elevata biodiversità dell’area. La pianta è infatti un importante rifugio per la fauna selvatica, che trova in essa cibo e riparo.
Caratteristiche
Appartenente alla famiglia delle Berberidaceae, questa pianta perenne, classificata come nanofanerofita nel sistema “Raunkiær”, è un arbusto legnoso spinoso e deciduo dall’aspetto denso e intricato, ornato di spine visibili dopo la caduta delle foglie. Occasionalmente assume la forma di un piccolo cespuglio eretto. I fiori formano piccoli grappoli penduli con corolle di colore giallo intenso e peduncoli e pedicelli rossastri. Fiorisce nei mesi di maggio e giugno.
I semi del Crespino dell’Etna sono solitamente due per frutto e hanno una forma ellissoidale con un asse maggiore che va dai cinque ai sette millimetri. Il colore può variare dal giallo-ocra al bronzeo, mentre la superficie può essere liscia o increspata.
Il Crespino dell’Etna (Berberis aetnensis) è un componente fondamentale delle formazioni arbustive delle montagne più alte del Cilento.
Questo arbusto spinoso e deciduo si adatta bene alle condizioni ambientali e alle caratteristiche del terreno delle montagne, comprese l’altitudine e la composizione del suolo. La presenza berberis aetnensis contribuisce alla formazione di comunità arbustive complesse e diversificate.
L’importanza fitogeografica della flora del Parco Nazionale del Cilento è eccezionale in quanto rare ed endemiche. Queste specie sono particolarmente vulnerabili ai cambiamenti ambientali e all’inquinamento, e sono quindi a rischio di estinzione. La tutela della flora del parco è quindi fondamentale per preservare la sua biodiversità.