La fauna cilentana e’ davvero sorprendente: tra i tanti animali che e’ possibile vedere in questo luogo meraviglioso l’ultimo, in ordine cronologico, e’ stato l’avvistamento di un uccello molto particolare e che non passa inosservato (l’abbiamo incontrato in una delle curve che portano a Castellabate): la coturnice.
La coturnice è un uccello appartenente alla famiglia dei Fasianidi ( volatili appartenenti all’ordine Galliformes). Velocità, ingegno, capacità di corsa e l’abilità di arrampicarsi rapidamente la contraddistinguono dagli altri uccelli, è inoltre un volatile molto astuto e grintoso.
L’areale di questo uccello è limitato all’Europa e ad alcune zone dell’Asia settentrionale, esso vive tra le Alpi, nei Balcani e in Italia, prediligendo habitat con rilievi rocciosi aridi contornati da ampie praterie verdi. Nella nostra nazione vivono attualmente 3 sottospecie di coturnice: l’Alectoris graeca graeca, presente nella zona degli Appennini centro-meridionali, l’Alectoris graeca saxatilis che vive nei pressi delle Alpi e l’Alectoris graeca whitakeri identificata in Campania ed in Sicilia.
Lungo all’incirca 35 cm, con un’apertura alare di mezzo metro, la coturnice si distingue generalmente per i suoi caratteristici colori. Ventre e dorso grigi color roccia che si mimetizzano perfettamente tra i sassi , ali tendenti al rosso con rigature scure e un’originalissima “maschera” nera che si prolunga sul collo a disegnare una sorta di “collare”, rendono questo volatile facilmente identificabile durante le osservazioni di Birdwatching.
Dal carattere evasivo e dotata di una camminata veloce, essa trascorre la maggior parte del tempo a terra, spiccando il volo solo in caso di necessità, principalmente in caso di pericolo o per spostamenti dovuti alle temperature rigide invernali. Essa evita le zone ricoperte di neve per continuare a cibarsi anche durante l’inverno di vegetali (semi, bacche,frutti) e insetti (larve, cavallette e piccoli invertebrati).
La coturnice è una specie monogama abituata a vivere in branco praticamente tutto l’anno, fatta eccezione per la primavera che coincide con il periodo riproduttivo di questa specie. Le coppie si appartano, con il maschio che intraprende la fase del corteggiamento con il suo energico canto per attirare la femmina e delimitare la zona dagli altri maschi.
Le femmine depongono approssimativamente 15 uova nidificate a terra, le quali vengono covate, per circa 25 giorni esclusivamente dalla madre. Avvenuta la schiusa, i piccoli, (accuditi in alcuni casi da entrambi i genitori), sono in grado di mettersi alla prova con i primi voli dopo appena 1 o 2 settimane dalla nascita. La nuova famiglia resta indipendente fino alla successiva primavera, quando si unirà ad altri esemplari o nidiate formate da circa 40 uccelli.
La coturnice nel vecchio continente, a partire dagli anni ’80, ha purtroppo fatto registrare uno stato di conservazione non favorevole, principalmente a causa della caccia e del cambiamento dell’habitat dovuto anche all’abbandono delle industrie agricole da parte dell’uomo in quelle zone di montagna in cui questi volatili vivono. Sono inoltre minacciati da alcuni rapaci e dall’inquinamento, che hanno portato le autorità competenti a promuovere corrette strategie di mantenimento del loro habitat incentivando le attività agricole e pastorali che aiutano la nidificazione della coturnice grazie al terrazzamento dei campi nei territori caratterizzati da eccessiva pendenza.
L’erba alta dei campi non pascolati invece, vengono evitati dalla coturnice, un altro fattore che ne ha limitato la sua nidificazione a terra.
