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La Biodiversita’ nel Cilento, Diano ed Alburni – video

Nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano ricadono 28 Siti di Interesse Comunitario(SIC), istituiti ai sensi della Direttiva 92/43/CEE (Direttiva Habitat) e 8 Zone di Protezione Speciale, istituite ai sensi della Direttiva 79/409/CEE (Direttiva Uccelli), tutti ricadenti nella Regione Biogeografica Mediterranea. La Rete Natura 2000 occupa una superficie di 118.316 ha, pari al 65% di quella dell’intero Parco e sarà gestita mediante i relativi Piani di Gestione, allo stato, in corso di completamento.Il popolamento floristico del Parco è probabilmente costituito da circa 1800 specie diverse di piante autoctone spontanee. Tra di esse circa il 10% rivestono una notevole importanza fitogeografica essendo Endemiche e/o rare. La più nota di queste specie, e forse anche la più importante, è la Primula di Palinuro(Primula palinuri), simbolo del Parco, specie paleoendemica a diffusione estremamente localizzata.

Nel territorio del Parco, per la sua posizione baricentrica nel Bacino del del Mediterraneo, sono presenti entità tipicamente meridionali di ambienti aridi al loro limite superiore di espansione insieme a specie, a distribuzione prettamente settentrionale, che qui raggiungono il limite meridionale del loro areale analogamente a quelle ad areale tipicamente orientale od occidentale. Nel corso della dinamica evolutiva del territorio le piante hanno occupato tutte le nicchie ecologiche disponibili, comprese quelle via via create dall’Uomo, arricchendo il già ampio mosaico della biodiversità. Esse si sono, lentamente e gradualmente, evolute ed associate in comunità di piante altamente specializzate ed in equilibrio con l’Ambiente costituendo l’attuale paesaggio vegetale del Cilento. La fauna del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano è assai diversificata in virtù dell’ampia varietà di ambienti presenti sul territorio. Aree costiere e montane, fiumi impetuosi e ruscelli, rupi e foreste, determinano altrettante comunità faunistiche dove spesso emerge la presenza di specie di alto valore naturalistico. Sulle vette, sulle praterie di altitudine e sulle rupi montane sono frequenti l’Aquila reale(Aquila chrysaetos) e le sue prede d’elezione: la Coturnice (Alectoris graeca) e laLepre appenninica(Lepus corsicanus). La presenza di queste due ultime specie è biologicamente importante in quanto rappresentano popolazioni autoctone appenniniche, oramai estinte in buona parte del territorio. L’aquila divide questo ambiente con altri rapaci come ilFalco pellegrino(Falco peregrinus), ilLanario (Falco biarmicus), ilCorvo imperiale (Corvus corax) ed ilGracchio corallino(Pyrrhocorax pyrrhocorax). (fonte: ISPRA)
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