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Israele minaccia Gaza con una bomba nucleare: perchè è stato sospeso Eliahu

Un ministro israeliano ha sollevato, un paio di giorni scorsi, la possibilità di utilizzare una bomba nucleare su Gaza. Tuttavia, ha poi ritrattato le sue parole in seguito a una forte reazione da parte di Benyamin Netanyahu, che lo ha sospeso dal suo incarico. In un’intervista, il ministro per la tradizione ebraica Amichai Eliahu ha affermato che l’utilizzo di un’arma atomica su Gaza “sarebbe una delle opzioni”, anche se ciò mettesse a rischio la vita dei 240 ostaggi israeliani, perché “le guerre hanno un loro prezzo”. Le parole di Eliahu sono state considerate oltraggiose e distanti dalla realtà: (“Le parole di Eliahu sono oltraggiose e fuori dalla realtà – ha replicato Netanyahu – . Le nostre forze operano sulla base del diritto internazionale, per non colpire innocenti”. fonte ansa).

Secondo il Time of Gaza (su x) le forze di occupazione israeliane inondano il campo profughi di Aida (situato a Betlemme – Cisgiordania occupata) con enormi quantità di gas lacrimogeni tossici.

Se fossi il papa’ (o la mamma) del mondo non sarebbe questo il migliore esempio da insegnare ai miei figli. Ma, col senno di poi veniamo al dunque: perchè sarebbe stato semplicemente “sospeso” il ministro Amichai Eliahu che ha evocato la bomba atomica su Gaza?

La bomba nucleare

La bomba nucleare, chiamata anche “bomba A” in termini obsoleti o impropriamente chiamata “bomba atomica”, è un tipo di ordigno esplosivo appartenente alle armi nucleari. La sua energia deriva completamente dalla fissione nucleare, una reazione a catena che avviene all’interno del nucleo atomico. Questo termine viene spesso usato per indicare anche le armi termonucleari, che costituiscono la maggior parte degli arsenali nucleari attuali. Il funzionamento di queste armi si basa sulla fissione nucleare, un processo in cui il nucleo atomico si divide in due o più nuclei più piccoli dopo essere stato colpito da un neutrone libero. Questa divisione produce non solo elementi più leggeri, ma anche ulteriori neutroni liberi e una quantità significativa di energia. Se il materiale fissile ha una concentrazione sufficiente e si trova in una massa critica, ovvero una massa abbastanza grande, i neutroni liberi prodotti possono a loro volta colpire altri nuclei fissili, dando luogo a una reazione a catena incontrollata che si diffonde attraverso tutta la massa di materiale e rilascia un’enorme quantità di energia in pochissimo tempo. La bomba atomica è un’arma di distruzione di massa e la sua produzione è limitata e sanzionata dalla comunità internazionale attraverso il Trattato di non proliferazione nucleare.

La prima bomba al plutonio (conosciuta con il nome in codice “The Gadget”) fu testata il 16 luglio 1945 nel poligono di Alamogordo, nel Nuovo Messico. La prima bomba all’uranio (chiamata “Little Boy”) fu invece sganciata sulla città di Hiroshima il 6 agosto 1945. La seconda bomba al plutonio, denominata in codice “Fat Man”, fu sganciata su Nagasaki il 9 agosto 1945. Questi sono stati gli unici casi in cui armi nucleari sono state utilizzate a scopo bellico, attraverso bombardamenti strategici.

La reazione a catena di fissione nucleare avviene in modo incontrollato, con una rapida divergenza, all’interno di una massa di materiale fissile, come ad esempio l’uranio.

Senza andare nei dettagli sul funzionamento di una bomba “atomica” vediamo gli effetti di una bomba degli anni quaranta (ci viene incontro wikipedia):

Gli effetti di una esplosione nucleare su un’area abitata si possono quindi schematizzare in queste categorie:

  1. Effetti diretti da irraggiamento termico/luminoso: le superfici illuminate direttamente dall’esplosione possono raggiungere temperature altissime, che dipendono però molto dal tipo di superficie e dal suo colore, cioè dalle sue proprietà di riflettere o assorbire la luce. Una esplosione nucleare produce tipicamente due impulsi radianti, il primo compreso entro i primi 5-6 millisecondi, e il secondo successivo agli 80-100 millisecondi, fino a tempi dell’ordine di 1 secondo. Il secondo impulso si ha quando la sfera di vapori dell’esplosione si è espansa a sufficienza da essere nuovamente trasparente. Le temperature raggiunte dalle superfici esposte, nel caso si tratti di superfici corporee di esseri viventi, possono causare ustioni mortali, e anche distruggere gli organismi. È da notare che questo effetto si ha sulle persone che in quel momento si trovano in zone esterne direttamente esposte all’esplosione, non schermate da altri oggetti o da tute protettive. Il lampo dell’esplosione, avendo anche una forte componente di alte frequenze, può distruggere la retina causando cecità.
  2. Effetti meccanici dell’onda d’urto: l’onda di sovrapressione distrugge istantaneamente edifici e manufatti a uso civile, e ciò corrisponde a una immensa proiezione di detriti ad altissime velocità (centinaia di metri/secondo). A Hiroshima, frammenti di vetro proiettati dall’esplosione sono penetrati in muri di cemento anche a distanze di 2.200 metri dall’epicentro dell’esplosione.
  3. I muri di cemento armato dell’ospedale della Croce Rossa di Hiroshima mostrano una superficie cosparsa di buchi e tagli come se fossero stati colpiti da raffiche di proiettili, causati in realtà dalle minuscole schegge di vetro proiettate ad altissima velocità dall’esplosione.
  4. Radiazioni ionizzanti ad alte energie: le radiazioni emesse da un’esplosione nucleare sono prevalentemente di tipo gamma, hanno alta intensità, ma la loro emissione ha durata molto breve. È da notare che i danni agli organismi viventi, come la malattia acuta prodotta dalle radiazioni o altre patologie, tra cui anche danni genetici causa di malformazioni di feti, possono essere causate non solo dall’esposizione diretta all’esplosione, ma anche e soprattutto dal contatto con polveri e acqua contaminati.
  5. Superincendi o Feuerstürme: coinvolgono le persone presenti nell’area delle macerie, e si ritiene che siano stati verosimilmente la causa della quota relativamente maggiore di vittime nelle esplosioni di Hiroshima e Nagasaki.

“Immaginate per un momento che accada l’inimmaginabile”. Con queste parole si apre il video diffuso dal Norwegian Nobel Institute, che illustra le conseguenze di un’esplosione atomica in un centro abitato. Nella simulazione, gli esperti hanno ipotizzato lo sgancio di una bomba atomica su una città con 4 milioni di abitanti. Secondo il video, dopo l’esplosione si formerebbe una palla di fuoco estremamente calda con un raggio di 800 metri, che vaporizzerebbe tutto ciò che trova sulla sua strada. Entro un raggio di 2 km, tutti gli edifici verrebbero distrutti. Considerando la densità abitativa della città, il Norwegian Nobel Institute stima che almeno 120mila persone morirebbero entro un raggio di 2 km dall’esplosione. Al di fuori di questa area, le stime sugli effetti di una bomba atomica diventano più complesse. In un raggio di 11 km dall’esplosione, le radiazioni causerebbero ustioni di terzo grado sulle persone e le onde d’urto provocherebbero il crollo di numerosi edifici. Nel complesso, si stima che tra i 2 e gli 11 km dal punto dell’esplosione morirebbero almeno 500mila persone. Inoltre, ci sono gli effetti delle radiazioni. Tutto l’area colpita sarebbe contaminata e la dispersione delle particelle radioattive dipenderebbe dal vento e da altri fattori. Ciò potrebbe causare fino a 100mila morti nelle prime ore e nei primi giorni, anche a oltre 11 km di distanza dall’esplosione. Gli esperti del Norwegian Nobel Institute sottolineano l’importanza di adottare buone pratiche di comportamento per ridurre i rischi da esposizione alle radiazioni, specialmente nelle prime fasi successive all’esplosione.

Il centro di Gaza dista da Gerusalemme una settantina di chilometri… sarebbe come darsi una zappata sui piedi!

Nelle scuole, ci sono insegnanti cattivi che causano danni e insegnanti cattivi che invece favoriscono lo sviluppo. Se noi fossimo bambini, in questo momento, potremmo solo imparare odio, rancore, vendetta, violenza sui bambini, violenza sulle donne, violenza sugli uomini, bugie, vigliaccheria, e che essere nerboruto e forte ti rende migliore (è quello che stiamo vedendo…). Grazie da parte di noi bambini faremo così anche noi. E non mi parlate piu’ di Shoah!

Un besos, Renato Leproux

redazione

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