La storia del corno napoletano è davvero affascinante e radicata nelle antiche tradizioni. Questo amuleto, comunemente noto come “cornetto” o “corno rosso”, ha una storia che attraversa diverse culture e epoche. Le origini risalgono al 3500 a.C., quando le corna degli animali cacciati venivano esposte nelle caverne come un modo per mostrare la potenza e la prosperità della famiglia. Questo gesto simbolico si diffuse in varie culture, tra cui la sumera, la cinese e la sciamanica siberiana, indicando la presenza di un significato profondo che ha superato i confini geografici. Con il passare dei secoli, la simbologia del corno si è evoluta, diventando un elemento ornamentale nei copricapo utilizzati durante le battaglie, in particolare dai popoli vichinghi. Questo collegamento con l’ambito bellico potrebbe aver contribuito a conferire al corno una connotazione protettiva.
IL PUZZLE
Nelle epoche successive, il corno napoletano è stato associato anche alla potenza sessuale, rappresentando il fallo di Priapo, il Dio della Prosperità secondo la mitologia greca. Questa credenza si è diffusa anche tra i Romani, come evidenziato dai ritrovamenti di oggetti simili negli scavi di Pompei ed Ercolano. L’uso del corno napoletano come amuleto portafortuna è quindi radicato in una lunga storia che mescola simbolismo di prosperità, potenza e protezione dalla sfortuna. La sua presenza nelle diverse culture e periodi storici testimonia della sua importanza e persistenza nel corso dei secoli.
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