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Il fusillo di Felitto

Felitto è un piccolo borgo medievale di circa 1200 abitanti che si trova all’interno del bellissimo Parco del Cilento in provincia di Salerno, arroccato sulla Rocca di san Nicola.

Oltre che per la suggestione dei suoi vicoli e delle antiche costruzioni ancora perfettamente conservate, questo centro Cilentano è famoso per una specialità gastronomica tipica soltanto della zona: si tratta dei fusilli Felittesi, un particolare tipo di pasta fresca allungata e sottile con un foro centrale.

Il suo aspetto è molto simile a quello dei bucatini, con l’unica differenza che in questa preparazione sono necessarie le uova, da cui dipende il tipico colore giallo-ambrato dei fusilli.

Fusilli del genere, che richiedono l’impiego di materie prime attentamente selezionate e una lavorazione artigianale che si tramanda da generazioni, sono considerati una minestra particolarmente ricca e saporita.

La sua origine è antichissima e legata ad una leggenda: si narra che nel XVI secolo, durante un assedio della cittadina durante il quale gli abitanti resistevano da oltre 10 giorni, il comandante chiese alle donne di cucinare qualcosa con i prodotti che avevano a disposizione, cosicché le donne, prepararono, per la prima volta il “Fusillo di Felitto” con uova e farina. (fonte Regione Campania)

A differenza delle altre paste, che vengono consumate tutti i giorni, i fusilli Felittesi si mangiano in occasioni particolari (soprattutto a Pasqua oppure durante la Sagra del Fusillo che si svolge in agosto), per valorizzare i loro eccellenti requisiti culinari.

L’impasto, che è a base di semola di grano duro, prevede l’aggiunta di 6-8 uova per ogni chilo di farina, di poco olio extravergine d’oliva e di un pizzico di sale.

La tecnica di lavorazione (tramandata da madre in figlia) dipende sostanzialmente dall’abilità manuale di chi si occupa di amalgamare le uova alla semola, un procedimento che deve essere lento e graduale.

Dopo aver lasciato riposare l’impasto per almeno due ore, si procede con la “cingolatura”, una fase in cui è necessario ricavare strisce sottili e lunghe che devono poi venire modellate fino a formare cordoni cilindrici pronti per la lavorazione finale con il ferro.

Questo attrezzo è un bastoncino metallico (simile ai sostegni degli ombrelli) a sezione quadrangolare, che deve essere premuto con decisione sui cordoni di pasta fino a penetrarvi completamente.

L’ultima fase è la stesura dei fusilli (contenenti il ferro) che devono raggiungere una lunghezza di 25-30 centimetri e dai quali poi viene sfilato il ferro, per lasciare un foro centrale per l’intera lunghezza delle strisce.

A questo punto i fusilli Felittesi possono essere cotti in acqua salata e conditi con salsa di pomodoro e una spolverata di cacioricotta di capra Cilentana.

Tra le ricette tradizionale di questa zona, i fusilli lunghi e forati sono considerati un piatto delizioso, che deve la sua fama anche a un’estrema semplicità e genuinità.

Una valida alternativa è infine quella di arricchire la pasta con un sugo di castrato, che consente di trasformare questa minestra in un appetitoso piatto unico.

redazione

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