Il fotogramma dei Magi…
-Adorazione dei Magi, bottega solimenesca (XVIII sec.), tela (olio su) a Sant’Arsenio dal 1789.
L’iconografia ci ha tramandato i magi in diverse fogge, pose e raffigurazioni. Nel “fotogramma” di nostro interesse, l’artista presenta i tre saggi in posizione emergente rispetto alla storia narrata. Fermo restando che, in primo piano restano e sono qui ben figurati sia il Bambino Gesù sia Maria, sua madre. Immediatamente dietro di essi vi è Giuseppe, con il bastone fiorito e il mantello di ugual colore di quello di Gasparre, a significare la natura umana del Figlio di Dio. E se Gasparre è “quasi” in primo piano, Melchiorre buca la scena con quel capo cinto da principesca mentre, il moro Baldassarre, nella sua statuaria postura oltrepassa col suo gli sguardi del Bimbo e di sua madre. Maria è qui raffigurata tutt’uno con suo figlio, che se pur teneramente Infante è “Sapienza del Padre”, che siede in grembo alla madre. San Giuseppe, serrato all’angolo della scena, tutto osserva. L’autore, se pur in uno spazio abbastanza ridotto pone un’affollata scena, lasciando agli astanti quasi un testamento “spirituale”. Prendendo in prestito le parole di Paulo Coelho potremmo dire: “Perché nel momento in cui ci partiamo in cerca dell’amore, anche l’amore muove per venirci incontro. E ci salva” (Sulla sponda del fiume…, 2017, Milano).
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