di Guido Santangelo – Il primo di ottobre iniziava un nuovo anno scolastico tra aspettative ed ansie, ma soprattutto con la voglia di conoscere nuovi amici e riabbracciare i vecchi compagni di scuola. Ricordo le scuole elementari dove i professori erano una figura carismatica e importante, molto rispettata e stimata dai genitori, e altrettanto amati dagli alunni. I genitori, precisiamo padre e madre, erano entusiasti dei propri figli, ma soprattutto motivati e orgogliosi nel dare loro un’ottima educazione e formazione.
Si puntava molto sulla socializzazione ed i bambini imparavano a comportarsi bene e soprattutto erano aperti al colloquio ed al confronto, usando sempre un linguaggio decorso e appropriato.
I professori erano considerati una figura professionale essenziale per la formazione, non solo scolastica, ma anche per l’insegnamento dei principi e dei valori fondamentali della vita ai propri figli. La famiglia era il fulcro della società e al tempo stesso era impegnata nel promuovere la cultura e la crescita sociale e morale dei ragazzi.
I genitori erano molto discreti e partecipavano in maniera costruttiva e collaborativa al funzionamento della scuola, senza mai prevaricare le competenze dei professori. Studiare era considerato l’investimento più importante e indispensabile per sperare in un futuro migliore, in pratica per la cultura ed il sapere non si badava a spese e sacrifici.
La cultura costa ed è una fortuna averne, ma bisogna tornare ad investire, premiare e valorizzare chi si prodiga per studiare e imparare.
I genitori ed i professori erano complici nel costruire una società di uomini colti,con principi e valori utili per un tessuto sociale all’avanguardia.
La dignità, la civiltà ed il rispetto erano allora delle priorità, del superfluo si faceva volentieri a meno.
La scuola era un’ istituzione essenziale, i genitori ed i professori erano attori e protagonisti di una crescita morale e sociale dei propri figli e della comunità. La religione era un’altro fondamento importante nella vita di tutta la famiglia ,si seminava il bene per raccogliere educazione, rispetto e valorizzare la moralità.
L’ istruzione deve tornare ad essere considerata una priorità in un Paese civile.
Il diritto allo studio è stata una grande conquista per favorire la nascita di nuovi professionisti e la divulgazione della cultura, oggi messa in disparte. La storia è la maestra della vita, ma meditare può aiutare a capire gli errori, bisogna aprire gli occhi per fermare l’avanzata dell’ inciviltà e dell’ ignoranza.
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