La storia della radio è un affascinante viaggio attraverso il progresso tecnologico e l’innovazione. Contrariamente a quanto comunemente creduto, Thomas Edison non inventò la radio. L’invenzione della radio è attribuita a vari scienziati e inventori, con contributi chiave da parte di Guglielmo Marconi e Nikola Tesla. Marconi, spesso accreditato come l’inventore della radio, fu il primo a dimostrare che le onde elettromagnetiche potevano trasmettere segnali su lunghe distanze. Nel 1895, Marconi riuscì a inviare segnali radiofonici su distanze crescenti, culminando nel suo storico trasferimento transatlantico del segnale radio nel 1901, ma Edison aveva già brevettata la radio nel 1891.
Nikola Tesla, un altro pioniere in questo campo, sviluppò anche tecnologie chiave che contribuirono alla nascita della radio. Tesla ottenne brevetti per apparecchiature radiofoniche negli Stati Uniti nel 1897, che includevano trasmettitori e ricevitori. L’antenna è un componente cruciale nelle comunicazioni radio. Trasforma le correnti elettriche in onde radio e viceversa, permettendo così la trasmissione e la ricezione dei segnali. La lunghezza e la forma dell’antenna sono determinate dalla frequenza del segnale che deve essere trasmesso o ricevuto.
Le frequenze radiofoniche FM (Frequency Modulation), che variano tra gli 87,5 e i 108 MHz, rappresentano un segmento importante dello spettro radio. Queste frequenze hanno lunghezze d’onda di circa 3 o 4 metri e sono ampiamente utilizzate per la radiodiffusione commerciale. Nel corso degli anni, la radio si è evoluta in modo significativo, passando dalle prime trasmissioni in codice Morse alle trasmissioni vocali e musicali, fino ad arrivare alle moderne applicazioni digitali. La sua influenza nelle comunicazioni, nell’intrattenimento e nell’informazione è stata e continua ad essere immensa.