Il 10 gennaio 2023 ricorre il 150° anniversario della morte dello scrittore e giornalista Francesco Dall’Ongaro di Antonella Casaburi - www.cilentano.it
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Il 10 gennaio 2023 ricorre il 150° anniversario della morte dello scrittore e giornalista Francesco Dall’Ongaro di Antonella Casaburi

Il 10 gennaio 2023 ricorre il 150° anniversario della morte dello scrittore e giornalista Francesco Dall’Ongaro. Illustre letterato che ebbe un ruolo significativo nel movimento risorgimentale, Francesco Dall’Ongaro nacque a Mansuè, in provincia di Treviso, il 19 giugno 1808, e morì a Napoli  il 10 gennaio 1873.

Dopo gli studi seminariali a Venezia, fu ordinato sacerdote. ll suo spirito insofferente delle ingiustizie sociali gli causò l’ ostracismo sia degli ambienti clericali che di quelli governativi. Si trasferì a Trieste, divenendo direttore del fiorente periodico letterario “La Favilla”, testata a cui Dall’Ongaro impresse un taglio personale di spiccato impegno sociale e civile. Tra i numerosi suoi collaboratori vi furono nomi illustri: Niccolò Tommaseo, Pacifico Valussi, Luigi Carrer, Tullio Dandolo, Angelo Brofferio, Graziadio Isaia Ascoli.

Forte di una salda impostazione filosofica e morale, e persuaso della valenza civile e sociale della letteratura didascalica,  si occupò con esemplare precocità della questione femminile, della condanna della pena di morte, della difesa delle culture altre, degli asili infantili, delle scuole di canto popolare, delle case di accoglienza per donne bisognose.

Fu poeta, drammaturgo e librettista. Tra le sue innumerevoli opere occorre ricordare: La luna del miele, Un duello sotto Richelieu, La maschera del Giovedì grasso, Viola tricolor, Il Bucintoro, I dalmati, La bandiera tricolore, Ai gloriosi martiri delle barricate, Inno repubblicano, Canti popolari, Venezia, Figlie del popolo, È Garibaldi, Petrarca alla corte d’amore, Alghe della laguna, Il Venerdì Santo, Odi quattro alla amica ideale.

L’aggressiva denuncia sociale di Dall’Ongaro riempie le sue opere di scene, situazioni e ambienti popolari. Quelli di Dall’Ongaro non sono paternalistici insegnamenti rivolti al popolo, ma espliciti richiami alla responsabilità rivolti ai ceti abbienti e al clero del tempo. Dopo la chiusura del suo periodico, Dall’Ongaro si trasferì a Venezia, dove stabilì stretti rapporti con i mazziniani e diresse il battagliero quotidiano “Fatti e parole”. Allontanato dal governo repubblicano moderato, si trasferì a Roma su invito di Giuseppe Mazzini. A Roma fu direttore del “Monitore romano”, la gazzetta ufficiale della repubblica. Caduta Roma, andò in esilio in Svizzera, poi in Belgio, infine in Francia. Quando tornò in Italia era il 1859, inviso sia ai monarchici che ai mazziniani, dal cui pensiero si era frattanto discostato. La copiosa produzione letteraria di drammi, liriche (anche vernacolari), stornelli patriottici, libretti d’opera, saggi politici, religiosi e d’arte, gli valsero la cattedra di Letteratura drammatica del Regno d’Italia, prima a Firenze e poi a Napoli.

Antonella Casaburi

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antonella casaburi

Antonella Casaburi, nata a Vallo della Lucania (SA) nel 1980, dopo la maturità classica si trasferisce a Roma, dove si laurea con lode in Storia della Critica Letteraria Italiana all'Università "La Sapienza". Esperta e traduttrice di ungherese, docente di Lettere, "Mirari" è il suo fulminante romanzo d'esordio, numerose volte recensito dalla stampa nazionale, esposto al Salone Internazionale del Libro di Torino, alla Fiera del Libro di Roma e alla Fiera Internazionale del Libro di Praga. Acquista MIRARI: https://www.lastaria.it/mirari/

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