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I tratturi cilentani

Il Mar Ionio e il Mar Tirreno sono collegati via terra da una strada antichissima, chiamata via Istmica, che attraversa tutta la Lucania interna e passa per un grazioso paese come Atena Lucana. La sua parte più lunga e suggestiva è chiamata Tratturo degli stranieri, in quanto in passato era battuto da numerose popolazioni che andavano alla ricerca di fortunati commerci e desideravano passare da una parte all’altra.
La storia di questo tratto di strada italiano risale addirittura all’età dei metalli, quindi andiamo a scoprire nel dettaglio tutto quello che bisogna sapere su uno dei più interessanti tratturi cilentani.

Il tratturo degli stranieri: la storia

Le prime popolazioni che hanno occupato la zona e delle quali possediamo testimonianze sono i Greci e i popoli Osci (o Oschi), che trovavano le montagne e la valle del Melandro un ottimo posto per far pascolare le pecore e nascondersi da eventuali incursioni. Si tratta infatti di un territorio particolare, ricco di vegetazione e quindi adatto alla difesa.

Brienza

Ai tempi dei Greci, quindi, furono molti a trasferirsi sul posto, giungendo con le loro navi per insediarsi in un territorio che offriva la possibilità di coltivare, allevare e pescare. Per questo, a partire dall’VIII secolo furono fondate diverse città, che ancora oggi sopravvivono e mostrano al mondo i segni di un passato importante. La popolazione locale venne quindi assoggettata a un processo di grecizzazione, non senza alcune difficoltà avendo abitudini e usi molto differenti. In epoca romana, le carte catastali che possediamo ci mostrano come il tratturo degli stranieri avesse origine da Tito e si estendesse verso Potenza.

Gli antichi tratturi e la comunicazione con il Cilento

Per gli antichi tratturi, come quello degli Stranieri, sono quindi passati nel corso della storia personaggi di ogni genere. Commercianti, guerrieri, agricoltori e pellegrini, la strada è talmente variegata da accogliere diversi popoli e soddisfare ancora oggi interessi storici e naturalistici. Attualmente sul posto è presente la zona archeologica del Monte Pruno, dove ancora oggi sono presenti diverse testimonianze anteriori alla dominazione romana, quando questa era una delle uniche strade che collegavano il territorio della Basilicata, del Cilento, di Poseidonia e del Vallo di Diano. Questa permetteva di superare le varie aree paludose della zona, generate dal periodico esondare dei fiumi presenti e dalle mancate bonifiche, eseguite solo in epoca successiva.

Il tratturo degli stranieri e i suggestivi itinerari lungo la via

La lunga e complessa storia che ha caratterizzato il tratturo degli stranieri lo rende oggi una via molto suggestiva da percorrere, scegliendo tra diversi itinerari di natura storica, culturale e naturalistica.
Camminando è possibile imbattersi in sentieri di trekking adatti a ogni target di turisti, borghi antichi ricchi di tracce del passato, valli e resti. Il comune di Sant’Angelo a Fasanella, ad esempio, consente di osservare da vicino le rovine di un tipico centro romano, con alcune costruzioni ancora ben conservate.
Si passa poi all’area archeologica del Monte Pruno, punto di grande interesse per tutti gli studiosi delle civiltà classiche, immersa nella natura e in prossimità di Roscigno.

Il comune di Sacco offre la possibilità di accedere alla Grotta del Jacopo, una meraviglia naturale, così come le sorgenti del fiume Sammaro, che si trovano poco distanti e regalano uno scenario incontaminato.

A Sacco Vecchio, ancora, sono presenti i resti dell’antico castello del duce di Benevento, interessante da visitare e osservare da fuori e risalente all’epoca longobarda. Coloro che amano la totale immersione nella natura, quindi, potranno risalire fiumi e ruscelli, accedere a valli nascoste e verdi e vedere la flora e la fauna mutare in ogni stagione.

Il tratturo degli stranieri: accessibilità

Il tratturo degli stranieri è quindi una lunga strada a ciottoli, che ricorda appunto le più note strade realizzate dai romani. Il percorso non prevede particolari problemi di accessibilità, poiché la maggior parte del tratto è pianeggiante e percorribile a piedi. Alcuni sentieri di trekking possono risultare difficoltosi per le persone meno allenate, ma in linea generale scegliere questo percorso per una gita e per andare alla scoperta del cilentano si rivela una scelta vincente per ogni genere di viaggiatore.
I piccoli borghi antichi consentono anche di programmare una pausa ristoratrice, grazie alla presenza di diversi localini caratteristici che propongono piatti tipici e specialità del posto, con un incontro di variegati sapori provenienti dalle regioni della Lucania.

Camminando lungo la strada sarà possibile respirare la storia e l’evoluzione culturale del nostro Paese, tramite testimonianze ancora tangibili di come la cultura classica abbia modificato le abitudini da contadini e allevatori dei popoli che vivevano nelle campagne del centro Italia. Una guida saprà illustrare il percorso e inserire nel suo racconto interessanti aneddoti, che abbiamo appreso dalle cronache del passato e dalle testimonianze scritte che sono sopravissute fino ad oggi… il viaggio continua!

Un link interessante e’ quello disponibile sul sito della Regione Campania: Unesco, la transumanza dell’Alta Irpinia patrimonio dell’umanità. E’ record di riconoscimenti in Campania

redazione

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