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I Focei e la nascita di Velia, la patria di Parmenide

Oggi, situata tra il comune di Ascea e quello di Casal Velino, si trova un’importantissima area archeologica facente parte, a tutti gli effetti, del grande patrimonio artistico e culturale del nostro Paese, ovvero l’area di Elea-Velia.

La storia legata alla fondazione di Elea è assolutamente affascinante, intreccia storia e mitologia e racconta di emigrazioni, guerre, ascese e cadute politiche. A tal proposito, i Focei, navigatori e commercianti asiatici, durante il 600 a.C iniziarono a proiettarsi nel Mar Mediterraneo fondando al contempo colonie indipendenti, sotto tutti i punti di vista, dalla madre patria.
Durante questo periodo nacquero cittadine che ancora oggi compongono il territorio di molte località affacciate sul Mediterraneo. Tra queste troviamo, ad esempio, Massalia, l’odierna Marsiglia, oppure Aleria, conosciuta un tempo con il nome di Alaia.
Tuttavia, a seguito della conquista di Focea, in Asia, da parte del popolo persiano, i sopravvissuti decisero di stabilirsi in pianta stabile proprio ad Alaia e, da quel momento, la Grecia adottò una politica aggressiva con lo scopo di costituire un centro di potere forte e capace di allontanare dalla memoria i tragici avvenimenti di Focea.

I resti dell’antica Focea nel distretto di Foca in Turchia

A questo punto, sfruttando la posizione strategica della Corsica, unita a una buona flotta di navi da guerra, i Focei cominciarono a dominare il Mar Mediterraneo occidentale, guadagnandosi così la fama di vero e proprio flagello dell’antichità. In ogni caso, durante il 540 a.C, un’alleanza tra Etruschi e Cartaginesi spinse i Focei, in forte minoranza numerica, a ottenere soltanto una vittoria cadmea durante la battaglia di Alaia, pagata dunque a caro prezzo, causa la perdita di circa 40 vascelli su 60. Ora i Focei, indeboliti notevolmente, si trovarono costretti ad abbandonare definitivamente la città protagonista di questa guerra e a cercare una nuova patria.
Fu così che si stabilirono nell’odierno salernitano, in un’area denominata Elea, divenuta Velia durante l’epoca romana. Tuttavia, il territorio era decisamente uno tra i meno floridi di tutta la Magna Grecia, ma anche inadatto alle grandi coltivazioni. Tutte caratteristiche che spinsero i Focei ad emigrare ancora una volta. Infatti, Velia è uno tra i pochissimi casi noti di colonia greca dove la sussistenza del popolo veniva completamente affidata alla fauna ittica piuttosto che all’area cittadina.

Infine, possiamo affermare come Velia sia stata una vera e propria protagonista degli scenari politici del passato, ma anche un’area dalla grande influenza culturale.

Se desideri visitare ciò che rimane di questa località greca, poi divenuta romana, sappi che dovrai recarti al Parco Archeologico di Velia, aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 19.30, visitabile al costo di 12 euro con biglietto intero e a 2 euro usufruendo della riduzione.

redazione

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