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I focei e la nascita dell’antica Velia

I Focei: una stirpe di navigatori e colonizzatori.

I Focei erano una popolazione greca originaria dell’Asia Minore, che abitava la città di Focea, situata sulla penisola che separava il golfo di Cuma da quello di Smirne. Secondo la tradizione, Focea fu fondata da coloni ateniesi e focesi, guidati da Filogene e Damone, in un territorio ceduto dagli Eoli di Cuma. I Focei si distinsero per le loro abilità marinare e commerciali, e furono i primi Greci ad intraprendere lunghi viaggi nel Mediterraneo occidentale, raggiungendo l’Adriatico, la Tirrenia, l’Iberia e Tartesso.

In quest’ultima regione, strinsero amicizia con il re Argantonio, che li invitò a trasferirsi nel suo paese per sfuggire alla minaccia persiana. I Focei rifiutarono l’offerta, ma accettarono una somma d’argento per fortificare le loro mura. La fondazione di Velia Nel 546 a.C., quando i Persiani conquistarono Focea, la maggior parte dei suoi abitanti decise di abbandonare la città e cercare una nuova patria in Occidente. Dopo un tentativo fallito di stabilirsi a Chio, i Focei si diressero verso la costa tirrenica dell’Italia meridionale, dove fondarono la città di Velia (in greco Hyele o Elea), sul sito di un piccolo villaggio indigeno chiamato Fela.

La scelta del luogo fu dettata dalla presenza di due porti naturali, uno sul mare e uno sul fiume Alento, che favorirono lo sviluppo della flotta e del commercio. Velia divenne così una delle più ricche e fiorenti colonie della Magna Grecia, entrando in lega con Reggio e Massalia (l’attuale Marsiglia), e fondando a sua volta altri insediamenti in Corsica (Alalia), Sardegna (Olbia), Spagna (Emporion e Rhode) e Lucania (Elea).



Velia: una città greca tra cultura e politica.

Velia fu anche un importante centro culturale dell’antichità, sede della celebre scuola eleatica di filosofia, fondata da Parmenide e continuata da Zenone e Melisso. In questa scuola si sviluppò una riflessione sul principio dell’essere e sul rapporto tra ragione e sensi, che influenzò il pensiero occidentale. A Velia vissero anche il poeta e filosofo Senofane, il grammatico Stazio (padre dell’omonimo poeta latino) e il medico Palamede. Velia seppe difendere la sua identità greca contro la pressione dei Lucani, grazie a un efficace sistema difensivo e a una saggia diplomazia. Fu una delle poche città della Magna Grecia a mantenere buoni rapporti con Roma, a cui fornì navi e alleanza durante le guerre puniche. Dopo la guerra sociale, divenne municipio romano, ma conservò il diritto di battere moneta e parlare greco. Fu anche un luogo di villeggiatura apprezzato da personaggi illustri come Cicerone e Bruto.

La decadenza e l’abbandono di Velia.

La sua decadenza ebbe inizio nel I secolo a.C., quando Roma costruì o potenziò delle grandi strade che la collegavano direttamente con l’Oriente tramite il mar Adriatico e l’interramento dei suoi porti, oggi infatti i resti dei porti distano centinaia di metri dal mare. Tagliata fuori dalle rotte commerciali, Velia si ridusse progressivamente fino a diventare un piccolo villaggio di pescatori. Nel IX secolo fu definitivamente abbandonata per sfuggire alla malaria e alle incursioni dei pirati saraceni, ad eccezione dell’acropoli, dove fu eretta una fortificazione medievale ancora oggi visibile. Con il nome di Castellammare della Bruca, il piccolo borgo sopravvisse fino alla fine del XVII secolo. Negli ultimi secoli, l’area fu sostanzialmente abbandonata fino alla seconda metà del XX secolo, quando il turismo di massa ha scoperto le sue spiagge e le sue rovine.

Oggi Velia è un sito archeologico di grande interesse, che conserva testimonianze della sua storia millenaria e della sua cultura ellenica.



Velia è una città che merita di essere visitata per la sua storia, la sua cultura e il suo paesaggio. Si tratta di un luogo che conserva le testimonianze di una civiltà antica e di una filosofia che ha influenzato il pensiero occidentale.

Offre anche la possibilità di godere della bellezza del mare e della natura del Cilento, in un contesto di tranquillità e di rispetto per l’ambiente, assurgendo, a meta ideale per chi ama l’archeologia, la filosofia e il turismo sostenibile

Questa località è situata nella piana omonima, nel comune di Ascea, in provincia di Salerno. Per raggiungerla si possono usare diversi mezzi di trasporto:

  • In treno: prendere un treno regionale dalla stazione Centrale di Piazza Garibaldi in direzione Ascea, dalla stazione è distante 2.5 chilometri, dopo circa due ore di treno bisognerà prendere un bus o proseguire a piedi per 30 minuti³.
  • In auto: prendere l’autostrada A3 proseguendo fino all’uscita di Battipaglia, proseguire per la SS Tirrena inferiore 18 fino al Museo, la durata del viaggio è di circa 2 ore. (si consiglia di impostare sul navigatore “Parco archeologico di Velia”)

Per raggiungere gli scavi si consiglia di acecedere da via di Porta Rosa, nei pressi dell’incrocio con la SP 161 in direzione di Marina di Ascea.

L’orario di apertura della biglietteria è tutti i giorni dalle ore 9.00, mentre l’orario di chiusura varia a seconda della stagione. Il costo del biglietto intero è di 5 euro, mentre il ridotto è di 2 euro. Il sito archeologico offre anche la possibilità di visite guidate e laboratori didattici.

Info: https://www.beniculturali.it/luogo/parco-archeologico-di-elea-velia

redazione

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