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Giornata del Dialetto, un po’ di storia del cilentano ed il podcast di Guido Santangelo dedicato alle vecchie filastrocche

La “Giornata Nazionale del Dialetto e delle Lingue Locali” è un evento annuale in Italia che mira a celebrare e preservare la ricca diversità linguistica del paese. L’ultima edizione, celebrata il 17 gennaio, ha visto una varietà di attività organizzate dalle pro loco, gruppi locali che promuovono la cultura e le tradizioni regionali. Anche a Prignano Cilento si è celebrato il Dialetto Cilentano, grazie alla Proloco ed all’abile conduzione del Prof. Luigi Del Vecchio (sotto trovate la locandina).

Queste iniziative, insieme ad altre attività organizzate per la giornata, mirano a rafforzare il legame tra le persone e le loro radici linguistiche, promuovendo una maggiore consapevolezza dell’importanza delle lingue locali. La diversità linguistica è una parte fondamentale del patrimonio culturale e la sua celebrazione aiuta a preservare un importante aspetto dell’identità e della storia italiane.

IL PODCAST DI GUIDO SANTANGELO DEDICATO AD ALCUNE VECCHIE FILASTROCCHE


Il dialetto del Cilento è una varietà linguistica ricca e affascinante. Fa parte del gruppo dei dialetti meridionali estremi, caratterizzati da influenze storiche, geografiche e culturali variegate. Le caratteristiche principali del dialetto cilentano comprendono:

Fonologia: Come altri dialetti meridionali, il cilentano può presentare specifiche pronunce, con alcune vocali e consonanti che suonano diversamente rispetto all’italiano standard. Ad esempio, le vocali possono essere più aperte e le consonanti possono avere suoni distinti.

Lessico: Il vocabolario del dialetto cilentano incorpora parole uniche che non si trovano nell’italiano standard. Queste parole possono derivare da influenze storiche, come quelle greche, latine, e anche arabe, riflettendo la complessa storia del Sud Italia.

Morfosintassi: La struttura delle frasi e l’uso delle forme verbali nel dialetto cilentano possono differire dall’italiano. Questo include l’uso di tempi verbali specifici o la costruzione delle frasi in maniera diversa.

Espressioni idiomatiche e modi di dire: Il dialetto cilentano è ricco di espressioni colorate e modi di dire che riflettono la cultura e la storia locale. Questi modi di dire spesso includono riferimenti alla vita quotidiana, al paesaggio naturale e alla tradizione.

Le principali dominazioni subite dal Cilento

Il dialetto cilentano, come altri dialetti del sud Italia, è il risultato di una serie di influenze storiche e culturali dovute alle diverse dominazioni che si sono succedute nella regione del Cilento. Queste dominazioni hanno lasciato un’impronta significativa sulla lingua e sulla cultura della zona. Ecco alcune delle principali influenze:

Greci: La Magna Grecia, l’area dell’Italia meridionale colonizzata dai Greci nell’antichità, ha avuto un forte impatto culturale e linguistico. Molti termini greci sono entrati nel vocabolario locale, specialmente parole legate all’agricoltura, alla pesca, e alla vita quotidiana.

Romani: Dopo i Greci, il Cilento fu incorporato nell’Impero Romano. Il latino divenne la lingua dominante, influenzando profondamente il lessico e la struttura del dialetto cilentano.

Barbari: Le invasioni barbariche, tra cui quelle dei Goti e dei Longobardi, portarono nuove parole e influenze culturali. Queste influenze furono meno dirette sul linguaggio ma significative in termini di costumi e tradizioni.

Bizantini: Il Cilento, come parte del sud Italia, fu per un periodo sotto il controllo dell’Impero Bizantino. Questa dominazione influenzò la regione a livello culturale e artistico, lasciando tracce anche nella lingua.

Arabi: Sebbene l’influenza araba sia stata più forte in Sicilia e in alcune parti della Calabria, ci sono stati scambi e contatti che hanno portato alcune parole arabe nel vocabolario del Cilento.

Normanni e Svevi: Questi popoli nordici e tedeschi conquistarono il sud Italia, portando con sé la loro cultura e lingua. Anche se l’influenza linguistica diretta fu limitata, lasciarono un’impronta sulle strutture sociali e politiche.

Angioini e Aragonesi: Queste dinastie francesi e spagnole hanno governato il Cilento in epoche diverse, influenzando la cultura e la lingua. La presenza spagnola, in particolare, è stata significativa, con molti prestiti linguistici entrati nel dialetto.

Borboni: Il dominio dei Borboni in Campania ha contribuito all’unificazione linguistica e culturale della regione, influenzando anche il Cilento.

Ogni ondata di dominazione ha lasciato strati di influenze linguistiche e culturali, che hanno contribuito a plasmare il dialetto cilentano in quello che è oggi. Questa ricchezza di influenze rende il dialetto un affascinante specchio della storia e della cultura dell’area.

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redazione

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