Coronavirus: frena l’incremento dei casi (+3%), ma i decessi aumentano del 49,7% in 7 giorni. Rallenta l’aumento di ricoveri (+14%) e terapie intensive (+2,3%), ma ospedali ancora sotto pressione. Vaccini: l’obbligo spinge le prime dosi degli over 50 (+28,1%). Proposte delle Regioni su gestione pandemia: alcune inapplicabili e rischiose altre condivisibili ma da integrare.

IL MONITORAGGIO DELLA FONDAZIONE GIMBE RILEVA, NELLA SETTIMANA 12-18 GENNAIO, UNA STABILIZZAZIONE DEI NUOVI CASI A QUOTA 1,2 MILIONI E UN AUMENTO DELLE OSPEDALIZZAZIONI: +2.381 PAZIENTI IN AREA MEDICA, +38 IN TERAPIA INTENSIVA. L’INCIDENZA SUPERA I 2.000 CASI PER 100.000 ABITANTI IN 58 PROVINCE. L’83,7% DELLA POPOLAZIONE HA RICEVUTO ALMENO UNA DOSE DI VACCINO E IL 79,6% HA COMPLETATO IL CICLO VACCINALE. NEGLI ULTIMI 7 GIORNI, STABILI LE NUOVE VACCINAZIONI NELLA FASCIA 5-11 (240.920) CHE RAPPRESENTANO QUASI METÀ DELLE PRIME DOSI. ANCORA SCOPERTE 8,1 MILIONI DI PERSONE DI CUI OLTRE 2 MILIONI DI OVER 50 AD ELEVATO RISCHIO DI MALATTIA GRAVE E OSPEDALIZZAZIONE. TERZE DOSI: TASSO DI COPERTURA AL 70,8% CON NETTE DIFFERENZE REGIONALI. INAPPLICABILI E RISCHIOSE LE RICHIESTE DELLE REGIONI DI MODIFICARE LE DEFINIZIONI DI CASO E RICOVERO COVID-19 E DI MANTENERE IN SERVIZIO GLI OPERATORI SANITARI POSITIVI. CONDIVISIBILI, MA DA INTEGRARE, QUELLE RELATIVE AL CONTACT TRACING E ALLE SCUOLE PRIMARIE.
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