“Tredici anni di Dieta mediterranea. O, meglio, tredici anni del riconoscimento Unesco della Dieta Mediterranea quale Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Questo riconoscimento porta la firma dell’indimenticato Sindaco Pescatore di Pollica, Angelo Vassallo. Dieci giorni prima di essere assasinato (il 5 settembre del 2010), in una Acciaroli al termine delle vacanze agostane, arrivo’ la notizia che la Dieta mediterranea avrebbe ricevuto il riconoscimento Unesco.“
Un percorso iniziato lì dove era nata la Dieta Mediterranea con gli studi di Ancel Keys che ne divenne il teorico. Abbiamo saputo che lo scorso fine settimana si è tenuta l’edizione 2023 del DMED – Salone della Dieta Mediterranea presso il NEXT – Nuova Esposizione Ex Tabacchificio, al borgo Cafasso di Capaccio – Paestum. Durante l’intera manifestazione se non fosse stato per un nostro iscritto alla Fondazione, il nome del papà della Dieta Mediterranea Angelo Vassallo, ambientalista convinto, da cui è nata l’intuizione di proporre lo stile di vita teorizzato da Ancel Keys all’attenzione Unesco, intuendo il grande potenziale per lo sviluppo dell’intero territorio non sarebbe stato nemmeno citato. Oggi invece. La sua visione originaria è stata distorta, con eventi personalistici che non provocano una filiera diffusa di benessere per l’intera comunità.
Apprendiamo inoltre che si è chiusa con una sfida per il futuro: la redazione di un Manifesto della Dieta Mediterranea. Mi piacerebbe tanto, se il cosiddetto Manifesto fosse firmato dal pastore, dal pescatore, dal casaro, dal contadino, da chi veramente è la Dieta Mediterranea, da chi è il vero Patrimonio dell’Umanità, e non da uno chef stellato che ti fa pagare un piatto di pasta 20/30 euro, se non di più, per poi giustificare il prezzo sottolineando che le materie prime costano! Il contadino, all’origine della filiera, che coltiva quelle materie prime, prende 50 centesimi per 1 kg di pomodori. È sempre la stessa storia.
Inoltre voglio ricordare a questi signori che hanno affollato il salone di tante belle parole, che in Campania siamo dotati da ben undici anni di uno strumento normativo che punta alla valorizzazione della Dieta Mediterranea, attraverso iniziative e misure tese a promozionare e sviluppare le filiere enogastronomiche e la produzione e commercializzazione di prodotti a chilometro zero. Eppure questa legge, che potrebbe fungere da volano per l’economia di tutto il territorio regionale, è allo stato inspiegabilmente inattuata.
Una negligenza ancor più ingiustificata, viste le tante figure Istituzionali presenti alla manifestazione e i soldi pubblici messi in campo dalla Regione Campania, dalla Regione Basilicata, dalla Regione Calabria e dalla Provincia di Salerno. Molti provano a cancellare la figura di Angelo, ma la storia non si cancella. Angelo ha perso la vita, è stato brutalmente assassinato, per difendere la sua terra dalle infiltrazioni malavitose nel nome dell’interesse collettivo.