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Flora del Cilento: il Leccio

Il maestoso Leccio, albero sempreverde tipico della macchia mediterranea, è una presenza imponente e significativa nel paesaggio del Cilento. Con la sua chioma ampia e folta che si staglia verso il cielo, questa quercia secolare ha plasmato nei secoli il volto di questa terra ricca di storia e fascino. Quale simbolo più emblematico di questa regione che il possente Leccio, così profondamente radicato in questa terra antica, eppure sempre rigoglioso e vitale? Le sue fronde ombrose hanno offerto riparo e sostentamento alle popolazioni locali fin dai tempi più remoti. Sotto i suoi rami nodosi generazioni di contadini e pastori hanno trovato ristoro dal sole cocente. Ma non è solo l’uomo ad essere attratto dal Leccio: quanti uccelli migratori nei secoli hanno trovato rifugio tra i suoi intricati rami per nidificare? Quante specie animali si nutrono dei suoi frutti, le cosiddette ghiande, fondamentali per l’ecosistema locale?

Il Leccio è un albero dalla longevità straordinaria, che può superare i duemila anni di vita. Chissà quali eventi storici, quali vicende umane hanno visto scorrere questi antichi lecci del Cilento, muti testimoni del fluire inesorabile del tempo? Con la loro corteccia rugosa, segnata dal passare delle stagioni, essi sono monumenti naturali di questa terra generosa e incontaminata.

Passeggiando per i sentieri del Cilento, ci si imbatte in esemplari maestosi, dal tronco enormi e contorto, pieni di carattere. Ognuno ha una sua storia da raccontare, una sua personalità sprigionata dalla corteccia scanalata. Sono sopravvissuti alle intemperie, alle malattie, all’incuria dell’uomo. Lì, immoti e solenni ci ricordano la bellezza, ma anche la fragilità della natura. Ci spronano a preservarla e ha rispettarla.

L’importanza di questo albero non si limita solo al suo valore paesaggistico e ambientale, ma comprende anche eccezionali proprietà che lo rendono una risorsa preziosa, come per esempio il suo un legno molto duro e resistente, ideale per realizzare utensili e oggetti artigianali.

Senza contare le sue foglie e la corteccia, grazie alle sostanze in esse contenute, sono impiegate nella medicina popolare per le loro capacità di disinfettare, curare infiammazioni e favorire la cicatrizzazione delle ferite. I suoi frutti, noti come ghiande, sono ricchi di principi nutritivi e vengono usati sia nell’alimentazione umana che in quella animale.

Ed è proprio in cucina che il Leccio dà il meglio di sé. Con le sue ghiande, opportunamente lavorate e private del tannino, si possono preparare surrogati del caffè, liquori digestive dal sapore intenso, farine per prodotti da forno gustosi e salutari. Da considerare anche l’olio estratto sempre dalle sue ghiande, che ha ottime proprietà organolettiche ed è utilizzato per condire e insaporire le pietanze.

Il Leccio è l’emblema naturale del Cilento: con le sue radici affonda in un passato lontano, ma con i suoi rami verdi guarda fiducioso al futuro. Possa questo albero continuate a crescere rigoglioso in questa terra benedetta, regalandoci ancora i suoi frutti, la sua ombra benefica, il profumo della macchia mediterranea, a gloria di questi luoghi incantevoli.

redazione

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