di Guido Santangelo – Stio è conosciuto in tutto il mondo per la fiera della croce ,che si tiene il 1 settembre di ogni anno. Oggi voglio parlarne con delle persone anziane che ho incontrato sul posto, molto disponibili e conoscitori della fiera, evento millenario. Siamo al largo della fiera a Stio, dove si svolge ogni anno e i signori conservano sempre lo stesso entusiasmo e passione. La fiera aggiungono potrebbe essere una vera risorsa per tutti, bisogna però adeguarla ai tempi. Era una festa molto attesa da tutti, anche dai bambini perché i genitori dovevano soddisfare le promesse fatte loro durante l’anno.
Le aspettative erano alte perché alla fiera un tempo, arrivavano commercianti dall’ Italia e dall’estero.
I pastori, i contadini e semplici cittadini realizzavano molti affari, era dal punto di vista commerciale importante per tutto il Cilento, ma aveva anche un’importanza sociale perché faceva nascere nuove amicizie e riabbracciarne vecchie.
Un signore racconta che la notte prima della fiera gli allevatori portavano numerosi animali :capre , pecore, mucche, asini e cavalli. Si aspettava poi il mattino seguente per poterli vendere al migliore acquirente, c’era molto fermento e la durata della fiera poteva arrivare fino a 7 giorni.
Si vendeva e si comprava di tutto,dalla lana alla seta passando dal famoso formaggio di capra e la carne di capra, venduta fresca oppure bollita nelle caratteristiche baracche.
LA FIERA
E’ da un anno che l’aspetto
tante promesse mi hanno fatto
fai questo e fai quello che alla fiera un bel regalo ti faro’.
E’ arrivata finalmente con tanta gioia ed allegria
mi sveglio presto, presto con tanta aspettativa
e gira e gira per la fiera tra bancarelle ed animali
ecco finalmente il mio regalo tanto aspettato: il pallone.
Tra un incontro ed un saluto
anche quest’anno la fiera è passata.
Si ritorna cosi’ a casa con regalo tanto sperato.
Guido Santangelo
Nelle vicinanze della fontana si vendevano i fichi d’india e i panini, erano i panini col soffritto e peperoncino, che bontà. C’erano poi gli artigiani con le loro caratteristiche produzioni, la partecipazione era altissima perché il commercio era fiorente.
Tante cose sono cambiate ma soprattutto molte tradizioni sono andate perdute, pertanto bisogna recuperare il tempo andato e dare nuovo impulso ed entusiasmo all’evento.
In primis con una serie di iniziative volte al coinvolgimento della gente e riscoprire il proprio spirito di commercianti e di appartenenza.
Bisogna fare in modo che gli attori principali ritornino ad essere i cittadini e le imprese locali.
È necessario fare gruppo per una collaborazione attiva e sfruttare un evento importante per l’economia locale.
L’amministrazione comunale saprà sicuramente apportare le adeguate modifiche per rilanciare la millenaria fiera.