Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, in provincia di Salerno, è tra le oasi naturalistiche più belle e importanti d’Italia. Il suo territorio comprende parte della pianura del Sele e soprattutto i numerosi monti circostanti, che arrivano a sfiorare i duemila metri d’altitudine e cingono l’intera regione meridionale della provincia di Salerno. Il Parco Nazionale, oltre che di meraviglie naturalistiche e paesaggistiche, abbonda di siti archeologici come il Parco di Paestum. Ciò che più ci interessa in questa sede, tuttavia, è la variegata fauna che caratterizza quest’area geografica: più nello specifico, in questo articolo ci concentreremo su un curioso animaletto, l’ululone dal ventre giallo, di cui esporremo habitat e caratteristiche.
L’ululone dal ventre giallo
L’ululone dal ventre giallo è un anfibio di piccole dimensioni, appartenente alla famiglia dei discoglossidi e al genere bombina. Il suo nome scientifico è appunto bombina variegata, ma lo si conosce ovunque come ululone a causa del suo caratteristico verso, simile appunto a un ululato e continuamente ripetuto, anche cinquanta volte al minuto, durante il periodo dell’accoppiamento e della riproduzione. L’emissione di questo suono è dovuta all’assenza di un sacco vocale, che genera un gracidare non acuto ma costante.
Questo animale, lungo circa cinque centimetri, possiede un corpo sottile e appiattito e presenta un dorso scuro (le tonalità vanno dal marrone al grigio) e irto di verruche, ma si fa notare soprattutto per il suo ventre. Qui, infatti, i colori scuri del dorso si fondono con delle curiose macchiettature gialle, che rendono l’ululone, per quanto piccolo, piuttosto riconoscibile. Anche gli occhi suscitano la curiosità degli studiosi, a causa della particolare forma delle pupille, simili a due cuori. Il muso, invece, appare di forma tondeggiante.
L’ululone si difende in modo eccellente dalla minaccia costituita dai predatori grazie alla secrezione di una sostanza velenosa, di colore biancastro e consistenza liquida, prodotto da ghiandole sparse quasi in ogni punto della sua pelle. Il colore sgargiante di questo animale, in realtà, serve proprio ad avvisare le altre specie del potenziale pericolo che rappresenta; quando si sente minacciato, infatti, la sua reazione tipica è di accovacciarsi in una posizione di difesa ed emettere tale sostanza, in grado di provocare irritazioni e lacerazioni anche in predatori di dimensioni relativamente molto più grandi. Allo svanire del pericolo, l’ululone riacquisisce le proprie normali abitudini.
Si tratta di un animale che esce allo scoperto soprattutto nei mesi estivi (aprile-ottobre), mentre per il resto dell’anno cerca riparo tra il fango e le buche del terreno.
L’ululone vive, oltre che nel Parco Nazionale del Cilento, in molte aree delle Alpi e degli Appennini, e riesce ad adattarsi agevolmente anche a temperature piuttosto rigide. Il suo habitat perfetto, infatti, è nelle zone collinari, ma lo si trova talvolta anche in pianura o in alta quota (fino a circa 1500 metri). Per vivere necessita di piccoli stagni, pantani o semplici pozzanghere, dalle quali si allontana difficilmente. Proprio in acqua, del resto, avviene la riproduzione, cui l’ululone dedica almeno due periodi dell’anno, sempre nei mesi più caldi (da giugno ad agosto). Le uova, deposte nel fango in numero incredibilmente alto (anche cento per volta), si schiudono dopo circa una settimana.
L’alimentazione dell’ululone dal ventre giallo, infine, è a base di vermi, insetti e piccoli molluschi, catturati emergendo con la parte superiore del corpo dalle zone acquatiche nelle quali questo animale trascorre per intero le proprie giornate.