Fareambiente Calabria fa eco alle parole del presidente Nazionale prof. Vincenzo Pepe e dell’intero movimento nazionale schieratosi a favore della realizzazione del ponte sullo stretto mostrando così una visione più pragmatica e ragionevole invece che ideologica. Lo stesso presidente Pepe recentemente all’audizione presso le commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera dei Deputati affermava che “si tratta di un’opera ecologista dato che nello Stretto di Messina c’è un’altissima densità di rifiuti provocata dall’assenza del Ponte. I traghetti scaricano ingenti quantità di inquinanti”; ed ancora “questo Ponte sarà il mezzo per far sì che, con la mobilità su rotaia, si possa andare sugli obiettivi che l’UE ci dà per i trasporti del 2050, con gli aumenti del traffico di merci su rotaie rispetto al gommato entro il 2030.
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Per noi è un’opera sostenibile Questo Ponte sarà il mezzo per far sì che, con la mobilità su rotaia, si possa andare sugli obiettivi che l’UE ci dà per i trasporti del 2050, con gli aumenti del traffico di merci su rotaie rispetto al gommato entro il 2030. Per noi è un’opera sostenibile”; concludendo che “il ponte è anche un simbolo di rilancio del sistema industriale del Mediterraneo. Il problema non è la fattibilità, la valenza ambientale e sociale, ma è solo un problema politico, ideologico. L’Italia, dal punto di vista ambientale, è molto provinciale. Lo sviluppo comporta sempre il rischio, non c’è rischio zero. Io per venire qua ho utilizzato la bici, l’auto, la TAV. Ce ne sono tanti che ora utilizzano la TAV e che erano contrari”.
Un approccio razionale e non basato su preconcetti, dunque, quello che caratterizza l’associazione Fareambiente e il suo presidente che anche qui in Calabria avalliamo e riteniamo valido. In particolar modo la nostra regione e quella siciliana sono coinvolte nelle discussioni legate a questa grande opera che da sempre ha occupato il dibattito politico ma che mai come in questo caso sembra vicina alla definizione.