di Renato Leproux – Chi da piccolo non ha passato ore intere a raccogliere le more dai rovi? Le more sono un frutto che sa di infanzia, di libertà, di spensieratezza. Madre natura le rende disponibili tra luglio e metà settembre; è facile trovarle sul limitare dei boschi o in aree selvatiche a ridosso dei campi coltivati. I rovi da cui nascono le more crescono ai lati dei sentieri, arrampicandosi su altre piante e formando inestricabili grovigli di rami e spine. Oltre ad essere amate da grandi e piccini per il loro sapore dolce e al contempo acidulo, le more vantano proprietà importanti, che scopriremo nell’articolo.
Tutte le proprietà benefiche delle more
Mora (o mora di rovo, com’è chiamata in alcune aree geografiche) è il nome dato al frutto del genere Rubus. Dal punto di vista botanico, la mora è una polidrupa, essendo formato da più corpi attaccati tra loro. Come tutti gli altri frutti rossi, contengono flavonoidi e antocianine, due antiossidanti particolarmente potenti. Le more sono depurative, dissetanti e diuretiche. Sono ricchissime di vitamina C, vitamina A, manganese e vitamina K. Contengono parecchie fibre e, quindi, stimolano la motilità intestinale; hanno spiccate proprietà antibatteriche e antinfiammatorie, contrastano la perdita di memoria legata all’invecchiamento. I semi delle more contengono un olio ricco di omega 3 e omega 6, oltre a fibre, proteine, acido ellagico, carotenoidi ed ellagitannini. Infine, contengono buone quantità di acido folico e contribuiscono alla regolazione dei livelli di omocisteina, sostanza che giova particolarmente alle donne in gravidanza.
Dove trovarle?
Purtroppo, le more sono uno dei frutti più difficili da trovare in commercio e in particolar modo nella grande distribuzione. Si tratta, infatti, di frutti costosi e facilmente deperibili, che ai supermercati non conviene esporre negli scaffali. Il costo elevato delle more è legato soprattutto al fatto che la raccolta viene effettuata a mano e i tempi sono spesso piuttosto lunghi. Il suggerimento, quindi, è di pianificare una bella gita in campagna durante il primo week-end disponibile e raccoglierle direttamente dai rovi, esattamente come si faceva da piccoli. Oltre al benessere fisico e psicologico che una passeggiata all’aperto è in grado di garantire, avrai finalmente la possibilità di gustare quelle more che tanto ti ricordano l’infanzia. Potrai consumarle ancora fresche, oppure utilizzarle per farne una buona confettura, da spalmare sul pane o da usare per farcire una bella crostata.
L’uso delle more nel passato
La prima testimonianza relativa al consumo delle more è quella della donna di Haraldskær, la mummia di una donna danese vissuta oltre 2500 anni fa. Le analisi hanno rivelato la presenza di semi di more all’interno del suo stomaco. Storicamente, le more sono state utilizzate per creare alcolici, come testimoniato dalla London Pharmacopoeia del 1696. Ma le more hanno trovato applicazione anche in campo medico: i primi a sfruttarne le proprietà furono i greci, che le usavano per diversi trattamenti. Presso i nativi americani, era abitudine bollire le foglie e le radici delle more per farne un decotto utile contro la pertosse. Le radici erano usate anche per trattare la dissenteria, mentre i frutti, ricchi di vitamina C, per curare lo scorbuto.
Quanto more posso mangiare al giorno?
Le more apportano circa 40 calorie ogni 100 grammi, oltre a 1,4 grammi di proteine, 9,5 grammi di carboidrati, 0,5 grammi di grassi e 3,2 grammi di fibra. In un giorno, è possibile mangiare fino a un massimo di 150 grammi di more, calcolando che una porzione media di frutta fresca pesa circa 150 grammi e che bisognerebbe consumarne 3 porzioni al giorno, cercando di variare la scelta dei frutti in base alle stagioni. Ricordiamo, a tal proposito, che il periodo durante il quale è possibile trovare le more è quello compreso tra luglio e settembre. Niente paura, quindi! Se dovessi tornare dalla tua passeggiata con un cesto colmo di more, mangiane quante ne desideri, ma senza eccedere e, magari, dividendole con i tuoi cari.