Domenica scorsa, il Parco Archeologico di Paestum e Velia ha visto un’affluenza record, con 7.459 persone che hanno approfittato della giornata per visitare queste gemme dell’antichità. Sorprendentemente, la maggior parte di questi, 7.120 per l’esattezza, ha scelto di esplorare Paestum, lasciando Velia con soli 339 visitatori. Questo squilibrio è davvero un peccato.
Nonostante una giornata di sole che avrebbe potuto essere l’ideale per scoprire le ricchezze di Velia, molti hanno trascurato questa possibilità. Questa mancata affluenza a Velia rappresenta un’opportunità mancata, non solo per i visitatori che hanno perso la chance di vivere la profondità storica e l’unicità di questa città antica, ma anche per il sito stesso, che avrebbe potuto mostrare a un pubblico più ampio il suo significato e la sua bellezza.
Questo fenomeno solleva interessanti questioni sulla gestione dei flussi turistici e sulla corretta divulgazione dei siti archeologici. Mentre Paestum rimane un punto di riferimento per gli appassionati di archeologia e turisti da tutto il mondo, è essenziale dedicare attenzione e investimenti anche a Velia. Valorizzare appieno il patrimonio archeologico della regione significa non solo preservare questi siti per le future generazioni ma anche arricchire l’offerta turistica con un’esperienza più completa e soddisfacente. Promuovere Velia, con la sua storia unica e i suoi panorami suggestivi, contribuirebbe non solo a bilanciare il flusso di visitatori tra i due siti ma anche a offrire una visione più ampia della ricchezza culturale e storica della regione. Investire in infrastrutture, programmi educativi e campagne di marketing può giocare un ruolo chiave nell’incrementare l’attrattiva di Velia, garantendo che entrambi i siti possano essere apprezzati appieno per il loro inestimabile valore.