Immerso nella natura rigogliosa del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, sorge maestoso Corleto Monforte, autentica perla naturalistica di questa meravigliosa area protetta. E in questo regno verdeggiante, quale pianta più rara e preziosa dell’abete bianco, dall’elegante portamento conico, che spicca solitario tra le fronde come una gemma di cristallo? Come una creatura delle leggende nordiche, l’abete bianco conferisce al paesaggio di Corleto Monforte un’aura fiabesca, regalando scorci che sembrano usciti da un dipinto romantico. Anche la fauna locale presenta alcune chicche davvero speciali, come il gatto selvatico europeo, felino dal manto leopardato che si aggira furtivo tra i boschi. Domandiamoci: riusciremo ad avvistarlo tra i sentieri di Corleto? Chissà, con un po’ di fortuna e molta pazienza, potremmo scorgere il balenio dei suoi occhi tra il fogliame.
Il Museo Naturalistico degli Alburni, scrigno di biodiversità
Per scoprire più da vicino le meraviglie naturali di Corleto Monforte, tappa obbligata è il Museo Naturalistico degli Alburni. Varcando la soglia di questo tempio della natura ci si immergerà in un mondo di forme, colori e suoni che ci riporterà indietro nel tempo.
All’interno del museo sono custoditi con cura reperti che raccontano la storia della fauna locale e di tutto il continente.
Oltre 500 specie di uccelli, alcuni dal piumaggio sgargiante come tante piccole opere d’arte, altri dalle forme bizzarre che ci fanno domandare come abbiano fatto ad evolversi in quel modo.
E ancora, 60 specie di mammiferi, dai possenti plantigradi ai minuscoli roditori. Crostacei dalle corazze lucenti, insetti dalle livree mai viste prima, che a migliaia e migliaia affollano le teche come in un formicaio. Una biodiversità sbalorditiva, una sinfonia di forme che il museo custodisce come un preziosissimo tesoro. E per gli studiosi e gli appassionati, la fornita biblioteca specializzata è una miniera di sapere, pronta a soddisfare ogni curiosità su questo argomento che non smette mai di stupire.
Tra storia e architettura: i tesori di Corleto
Oltre al patrimonio naturale, Corleto Monforte conserva gelosamente interessanti testimonianze storico-architettoniche. Edificato in epoca lucana con lo scopo di controllare gli insediamenti greci limitrofi, in origine si chiamava Coryletum, ad indicare l’abbondanza di noccioli.
In epoca medievale il borgo passò sotto il controllo di varie famiglie nobiliari, che ne fortificarono il centro con possenti mura e torri che ancora oggi si stagliano imponenti verso il cielo. Durante la rivolta dei Baroni contro Federico II, gli abitanti di Corleto riuscirono a resistere ad un assedio durato venti giorni grazie a quelle mura maestose che proteggevano il paese come un falco vigila sul nido.
Tra i monumenti spicca la Chiesa di Santa Barbara, sorta sulle fondamenta di un tempio dedicato a Diana, dea della caccia e protettrice delle foreste di Corleto. La chiesa si presenta solenne a tre navate, con altare di marmi policromi e un organo monumentale risalente al 1802 che riempie di musica sacra l’ambiente.
E ancora, la Chiesa del Rosario custodisce una tela settecentesca della Vergine, mentre quella di San Giovanni Battista fu eretta nel 1568 quasi a presidio del borgo. Da non perdere il portale rinascimentale di Casa Ferraro e la Chiesa di San Teodoro, vero e proprio balcone panoramico sulla Valle del Calore.
Folklore e sapori: il cuore genuino di Corleto
Oltre alla natura, alla storia e ai monumenti, Corleto Monforte è anche folklore e tradizioni. Due gli eventi imperdibili per immergersi nell’atmosfera più autentica del paese. Ad agosto, durante la Sagra del Caciocavallo (quest’anno pero’ non mi sembra sia stata fatta), le vie del centro storico si animano al suono della tarantella, mentre l’aria si riempie del profumo invitante dei formaggi locali. Assaporandoli, è come fare un tuffo nei sapori genuini di un tempo.
A luglio invece, durante la Festa della Montagna, il verde dei boschi circondanti sembra invadere di vita le strade del paese. è il momento perfetto per lasciarsi conquistare dalle tradizioni più vere di Corleto, in un’atmosfera di festa e allegria.
Questi eventi, assieme alle bellezze naturali e storiche, fanno di Corleto Monforte una meta imperdibile. Luogo ideale per rituffarci in un mondo più genuino, dove l’uomo e la natura vivono ancora in armonia, come dovrebbe essere. Saremo capaci, almeno per qualche giorno, di rallentare i ritmi frenetici della città per goderci questo angolo incontaminato del Cilento? Io dico di sì!